L’ex bomber giallorosso, ora ad Empoli ma grandissimo protagonista della promozione in Serie A dei salentini, ha parlato di presente e recente passato nell’intervista di Guglielmo Longhi per La Gazzetta dello Sport.
ADDIO AL LECCE. “Mi è dispiaciuto lasciare una Serie A che mi ero conquistato sul campo, ma non avevo scelta. Al Lecce non avevo più spazio, anche perché erano arrivati attaccanti del calibro di Farias, Babacar e Lapadula. Non sentivo più la fiducia della società, la quale ha infatti deciso di cedermi. Quella era una situazione difficile da accettare, ho dovuto guardare avanti.”.
TIFOSI. “Mi porterò per sempre dentro la città e la sua fantastica gente. I tifosi giallorossi, poi, sono straordinari. Molto più caldi di quelli dell’Empoli? Sì, ma il punto non è questo. Sono arrivato in Toscana perché convinto dal progetto di una società storica ed ambiziosa”.
LIVERANI. “Con Liverani sono diventato un attaccante completo, gli devo molto. Anche se alla fine non rientravo nelle sue scelte. Mi ha insegnato ad esempio a muovermi fuori dall’area di rigore, a giocare più largo”.
EMPOLI. “Ci si aspettava di più da me, vero, ma sono periodi che ad un attaccante succedono. Ti va tutto storto. Tra l’altro ho saltato anche un paio di partite causa influenza, faticando a rientrare. Come squadra dopo qualche difficoltà ci siamo ripresi, arrivando in piena corsa playoff. Peccato per lo stop, perché eravamo in ottima forma”.
RIPRESA. “Vorremmo sapere tutti se si tornerà a giocare. Ma riprendere non sarà facile sotto diversi punti di vista, compreso quello mentale. Bisognerà fare un secondo ritiro estivo, rifare la preparazione anche se ogni giorno ci alleniamo a casa. Passeremo da una quarantena all’altra”.
Molto meglio lui di quella pantera sgonfia di Babacar. Gli auguro il meglio
Andrea sei rimasto nei cuori di tutti noi salentini oltre che per le tue qualità sportive anche per quelle umane, buona fortuna, te la meriti