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Lepore a CL: “In C eravamo uomini veri, forse non i più forti. Rimpianti? Romanticamente, una gara in A”

L’oggi terzino del Monza, ospite venerdì sera della nostra diretta, ha continuato il suo racconto giallorosso con i ricordi legati al campionato e mezzo vissuto alle dipendenze di mister Liverani, subentrato a Rizzo nel settembre del 2017.

FIRMATARIO D’ELITE. Il primo gol del Lecce di Liverani, nel debutto di Catanzaro del 23 settembre 2017, fu realizzato proprio dal capitano, che, di fatto, presentò i suoi uomini al nuovo condottiero: “A mister Liverani rimase impresso il mio scatto dopo il gol in Catanzaro-Lecce per andare sotto i nostri tifosi? Ho visto, lo ringrazio per le belle parole. Lui ha percepito la leccesità e l’attaccamento a questi colori grazie a me. Feci quella corsa anche perché i nostri tifosi entrarono allo stadio solo 2 minuti prima, sentivo la loro spinta mentre calciavo da loro. Volevo far capire loro quanto sono importanti e quanto importante era la loro spinta in quel campionato. Si vedeva subito la natura vincente di Liverani, non lasciava nulla al caso. Teneva tutti sulla riga e questo è molto importante. Stare attenti durante la settimana ti porta a essere fluido la domenica durante la gara”.

SEGRETI DI SPOGLIATOIO. IL 34enne prova poi a tracciare un confronto con le annate precedenti, dove il salto in B fallì: “La squadra a disposizione di mister Liverani non era la più forte che avemmo in quelli anni. Però facemmo un patto, pensammo solo al bene del Lecce. Solo al 5% si pensava al proprio. Il resto veniva dopo e ci comportammo da uomini veri”.

MOMENTO NERO. Il Lecce arrivò alla promozione dopo un finale difficile, complicato dalla sconfitta del 25 marzo 2018, quando un gol dell’ex Turchetta spaventò i giallorossi, sconfitti 1-0 a Caserta, a pochissime giornate dalla fine: “Dopo la gara con la Casertana parlammo con i tifosi e, da parte mia, conoscendo gli ultrà, avevo fiducia proprio a partire da quel momento. Loro hanno dimostrato di essere cresciuti moralmente, non dando subito colpe. Ci hanno sostenuto e aiutato fino alla fine”.

VOCI VELENOSE. Il colpo fu pesante anche per gli enormi strascichi polemici che ridussero ai minimi termini l’ottimismo di una piazza delusa dai fallimenti precedenti. Le critiche, però, oltrepassarono qualche limite: “Andando poi negli spogliatoi, leggevo che tanti ci davano per spacciati. Tutta gente che non voleva il bene del Lecce, al contrario di tutti quelli che raggiunsero Caserta. Vedevo tanta maturità. C’erano compagni distrutti, purtroppo si soffermavano sui social a leggere tutto. Dissi loro di non dare spazio a chi scrive idiozie, pensando alla parte sana che ci sprona sempre. Gli anni prima tanta, troppa gente, andava dietro a ciò che girava sui social. Sapevo come la prendevano dei miei compagni, pertanto nel 2017/2018 dissi questo a tutti”.

IL FINALE. La società ordino il ritiro al Mancini Park Hotel di Roma per poi preparare la gara poi vinta in casa della Reggina. Per poi mettere, di fatto, le mani sulla B, fu anche fondamentale l’1-2 tra Catania e Trapani che annullò molte possibilità di rimonta etnea: Nel ritiro di Roma c’erano dei compagni che non ci credevano al 100percento ma giorno dopo giorno ci ricompattammo tutti fino ad andare a Reggio Calabria, dove vincemmo 1-0. Erano troppo importanti quei tre punti, contava solo andare in Serie B. Guardammo tutti Catania-Trapani, tifando per gli ospiti, e poi andò tutto bene. Ringrazio ancora chi ci è stato vicino in quei momenti, prima e dopo…

IN CADETTERIA. Lepore si è tolto la soddisfazione di scrivere qualche pagina anche dello scorso campionato: “Giocai col Venezia da titolare, sul campo pieno di sabbia, quando feci assist per un gol annullato ingiustamente a Scavone. Crossai di prima per il centrocampista e non capisco ancora perché fu annullato il gol. Giocai con Foggia, Brescia, Padova. I compagni che arrivarono trovarono un gruppo eccezionale, gente che voleva il bene del Lecce prima di tutto. Fu importante questo, capire cosa si voleva. Io quando giocai feci bene, non ho nessun rimpianto”.

I SALUTI. A gennaio, infine, il ragazzo e la società, dopo opportune valutazioni, decisero di non proseguire un rapporto che rimane comunque stabile: “Non ero sul mercato, a dicembre non si parlava di un mio trasferimento. Ero in scadenza di contratto e volevo delle garanzie, da una parte mi dicevano ok e dall’altra parte non capivo bene. Io non cercai mai una squadra per andare. A due giorni dalla fine del mercato mi chiamò il Monza di Galliani e Brocchi. Valutai le prospettive che avevo a Lecce, ancora poco chiare, e accettai il Monza. Romanticamente avrei voluto una presenza in A col Lecce, mi sono lasciato bene con Meluso, con Sticchi che sento spesso. Tutto va come deve andare. Prendiamola così”

IL MIGLIORE UNDICI DI CHECCO. Prima dei saluti, Checco Lepore si è cimentato nel nostro sondaggio sulla top11 all time del Lecce votando la sua migliore formazione, schierata col 4-4-2 e riportata in seguito. Si nota la rappresentanza delle ultime due formazioni promosse dalla C alla B, quelle di Liverani e Ventura: “Lorieri; Lepore, Cosenza, Zanoncelli, Tonetto; Mazzeo, Barbas, Ledesma, Torromino; Miccoli, Francioso”.

Qui tutta la puntata

 

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Vitantonio
Vitantonio
3 anni fa

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