Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Stovini a CL: “In 5 minuti mi innamorai del Lecce. Che litigio con Zeman, pretendeva il quarto posto”

L’ex difensore centrale del Lecce, ospite nella nostra diretta di domenica, ha raccontato i momenti cardine della sua militanza nel Salento. Dalla promozione alla fascia di capitano, passando per il litigo con Zeman.

ACQUISTO LAMPO. “L’affare è durato cinque minuti. Era a Milano, c’era Corvino e mi fa ‘Tu vieni a Lecce, punto’. E’ chiaro che le cifre sono state dette dopo, ma il grosso era fatto. Volevo andare in un club storico come quello giallorosso. Noi abbiamo fatto grandissime cose, ma anche prima la società salentina vantava risultati e campioni non indifferente. Io ho fatto il mio per quella maglia e per la sua gente, così come i miei compagni. E ci siamo divertiti”.

PROMOZIONE. “Il 2002/03 è stata una stagione ricca di momenti indimenticabili, bellissima davvero. Ricordo con particolare affetto ed importanza Lecce-Ancona, che secondo me è stata la gara decisiva, quella che ci ha spinto in A. Al gol di Di Vicino è crollato lo stadio. Grande anno, siamo stati sempre lì ed eravamo fortissimi. E’ stata però comunque un’impresa, perché era un’annata con grandissime squadre. Vedi lo spareggio finale con il Palermo, atmosfera magica per due squadre gemellate. Il Via del Mare strapieno e la gioia finale”.

RIMONTA SALVEZZA. “L’anno del ritorno in A fu magico. Cominciò malissimo, al giro di boa ci davano per retrocessi. Ricordo la contestazione dei tifosi prima della partita in casa della Reggina. Non fu semplice, facevamo risultati ma eravamo sempre lì in bilico. Poi arrivarono le tre gare con Udinese, Juventus e Inter. Eravamo inarrestabili e non avevamo paura di nessuno, non è stato un caso battere due tra le squadre più forti. Visto come stavamo in quel periodo non ci avrebbe fermato nessuno”.

ZEMAN. “Essere allenati dal boemo è un onore, parliamo di un tecnico che ha portato in alto Lazio e Roma, valorizzando fior di campioni. Non è stato semplice perché era un campionato ricco di grandissime squadre, quindi la salvezza non era nulla per scontata. Noi in difesa soffrivamo, ed era giusto perché quella era la mentalità di un allenatore che stava facendo un gran lavoro. Abbiamo fatto paura a tutti, potevamo ottenere di più ma non era facile né scontato. Eravamo il Lecce, dovevamo assolutamente la categoria. A proposito degli obiettivi ci furono grandi polemiche“.

LITIGIO EUROPEO. “Anche con il mister ci fu qualche battibecco, io ci parlai personalmente. Per lui dovevamo arrivare quarti, e ci stava come ambizione, ma era quasi impossibile viste le difficoltà del caso. Certo, quanto successo con il Parma non mi è piaciuto, quando il tecnico si mise dietro la panchina. Come se fosse stata colpa nostra non aver centrato l’Europa, come se la facessimo apposta ad incappare in delle difficoltà. Sta cosa non mi andò giù e glielo dissi, ma sono cose che possono accadere in uno spogliatoio. Alla fine lasciò per delle incongruenze con Corvino e con la proprietà”.

LECCE-JUVE 2004. “Non so se in altre condizioni avremmo vinto noi. Col senno di poi siamo tutti bravi a parlare. Fu un pomeriggio, una gara molto particolare, quello certamente sì. E non mancarono le polemiche per episodi dubbi. Magari senza quell’acqua avremmo potuto fare di più, ma non abbiamo le controprove. Ne avremmo anche potute prendere quattro”.

OGGI DA EUROPA. “Credo che la squadra che eravamo in quegli anni noi oggi lotterebbe tranquillamente per i primi sei posti. Anche perché la Serie A di prima è dieci volte più forte di quella attuale. Tolte un paio di squadre, con le altre saremmo assolutamente alla pari. Non so se sarebbe Champions automatica, ma sicuramente ci toglieremmo gran belle soddisfazioni”.

RETROCESSIONE. “Il 2005/06 fu un’annata partita male e finita peggio. Le premesse non erano quelle, visto che venivamo da stagioni bellissime. So che per i tifosi fu difficile, ma purtroppo i cicli finiscono e sono cose che possono accadere. Mi dispiace se a causa di quella stagione complicata, in cui le cose ci andarono storte e cambiammo addirittura quattro allenatori, possa cambiare il ricordo di un gruppo fantastico. Quello mi dispiacerebbe, ma farebbe comunque parte del calcio”.

CAPITANO. “La fascia mi ha riempito eccome d’orgoglio. L’ho presa, ho cercato di onorarla al meglio. Peccato per com’è andata a livello di squadra, avremmo voluto fare meglio. Mi dispiacque molto per Ledesma, un ragazzo d’oro che si impegnava tantissimo”.

ADDIO. “Ho lasciato il Lecce senza polemiche, con grande riconoscenza. Il calcio è fatto di cicli ed il nostro insieme si era concluso. Sarebbe stato bello lasciarci con una salvezza, ma è stato bellissimo comunque”.

Subscribe
Notificami
guest

2 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Carlo palma
Carlo palma
3 anni fa

Il lecce e il lecce , Stovini , e stato un ottimo capitano , ha lasciato un ottimo ricordo a lecce , che non potrà mai cancellarsi. La storia e storia . IL LECCE È SENPRE GRANDE
FORZA LECCE
SENPRE

Mario
Mario
3 anni fa

Un caro saluto e abbraccio a Stovini e Chevanton, quanti bei ricordi.

Articoli correlati

Pontus Almqvist si è raccontato a 360°, dal passato tra Svezia e Thailandia al presente...
Abbiamo dialogato con l'ex allenatore giallorosso, attore protagonista delle prime due salvezze della gestione tecnica...

Dal Network

La gara di venerdì sera dello stadio Benito Stirpe è importante per i destini futuri...
L'ex campione del mondo da giocatore con l'Italia nel 2006, prende il posto dell'esonerato in...

Altre notizie

Calcio Lecce