L’ex tecnico del Lecce Zibì Boniek ha parlato al Nuovo Quotidiano di Puglia della situazione del calcio capito duramente dal Coronavirus.
OGGI. “Sono al mio ultimo mandato che sta per terminare da Presidente della Federazione calcio polacca. Si è trattata di un esperienza ricca sotto tutti i punti di ista che mi da ancora tanto” .
5 CAMBI. “Qui in Polonia non verrà adottata, perché così non è calcio”.
IL LECCE. “Viaggio tanto tra Varsavia, Londra e Roma sono uno che ha casa, affetti familiari, nella capitale, e quando mi capita di vedere in televisione il Lecce ci butto l’occhio”.
CORONAVIRUS. “In Polonia non ha infierito con la stessa ampiezza e crudeltà come in Italia. Davvero spaventosa, la contingenza Italian con Covid-19. Anche per questo tutto si è fatto più complesso, più difficile. Ma in Italia ci hanno saputo fare. Dall’Italia noi abbiamo tutto da imparare. E i paragoni fra le problematiche relative alla ripresa della stagione calcistica non reggono, perché diverse sono le situazioni”.
RIPRESA. “Il 28 maggio ripartiamo. Grazia al protocollo giusto sul quale si è lavorato, adesso sappiamo che i nostri calciatori sono tutti sani. Dopo la quarantena iniziale di quattordici giorni, abbiamo sottoposto tutti ad un test per vedere se avessero anticorpi. Su quelli nei quali erano emersi gli anticipi del virus abbiamo effettuato una ulteriore analisi e su tutti risultava risolto ogni problema. Giorni prima della partita rifaremo il controllo”.
IN ITALIA. “Anche da noi si è pensato al ritiro blindato, alla fine l’abbiamo scartata• Ripeto che ciascuno fa le scelte in rapporto alle proprie situazioni. I nostro mandato è che tutto si svolga nel modo più corretto, con il massimo delle garanzie possibili. In Italia credo che per metà giugno si possa ripartire e finire poi entro fine luglio”.