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La storia di Plemich, il maestro ungherese con il record di stagioni da tecnico del Lecce

Il magiaro di nascita e pugliese d’adozione è stato il primo allenatore straniero nella storia giallorossa, oltre a detenere il record di annate sulla panchina salentina per un tecnico.

Sicuramente non tutti, ma tanti tra gli appassionati giallorossi avranno sentito, almeno una volta nella vita, il nome di Ferenc Plemich. All’ungherese sono infatti legati diversi tra i traguardi più importanti del primo Lecce post fusione tra Juventus e Gladiator. Oltre ad aver avuto un ruolo pionieristico per il calcio nel capoluogo salentino, detiene anche alcuni dei record più importanti, tra cui quello di maggior numero di stagioni in giallorosso per un allenatore. Ecco perché la sua storia vale la pena di essere raccontata.

Ferenc Plemich nasce a Budapest il 19 novembre del 1899, per poi trasferirsi appena ventunenne a Trieste, città dalla lunga tradizione austro-ungarica nella quale ha così potuto trovarsi a suo agio. Da una sua intervista rilasciata nel 1931 si apprende che il suo arrivo in Italia fu dovuto proprio a ragioni di natura calcistica, in quanto le sue qualità di calciatore furono richieste dalla Triestina. A quei tempi tra i club più prestigiosi d’Italia.

Era un centrocampista di grande qualità tecnica e tattica, un classico della scuola magiara alla quale apparteneva. In quegli anni era infatti assai frequente che club italiani si rivolgessero ai rinomati maestri ungheresi sia per usufruirne delle abilità in campo, ma anche per apprenderne le doti da strateghi del calcio. E non è un caso che, dopo appena sei annate “solo” da calciatore tra Trieste e Monfalcone, a 28 anni Plemich è richiesto in Puglia con il doppio compito da allenatore/giocatore.

A volerlo è l’Ideale Bari, ed è subito un trionfo con la vittoria del campionato di Seconda Divisione, torneo nel quale Plemich I (così chiamato perché anche il fratello minore Rudolf giocava in Italia) gioca ogni gara. L’approccio con quella che diventerà la sua Puglia (oltre a Lecce e Ideale Bari sarà tecnico di Trani, Manfredonia, Pro Italia Taranto, Foggia, Barletta e Audace Taranto) è strepitoso. E’ così che, dopo alcuni mesi da solo tecnico di un altro club di Bari, nel 1928 arriva la chiamata del Lecce, con cui darà vita ad una trionfale storia d’amore.

Per due stagioni ha infatti ricoperto il ruolo di allenatore/giocatori dei giallorossi. Due stagioni a dir poco storiche, perché segnano il passaggio da un’era all’altra del calcio italiano. Da quello dei tornei frammentati in gironi al campionato a girone unico. Nuova era che prende il via nel 1929/30, con il Lecce che riesce a esordirvi dalla Serie B. Questo grazie alla vittoria della Prima Divisione del Campionato Meridionale nell’annata precedente. Quella della prima vittoria di un allenatore/giocatore in giallorosso. Ma soprattutto la prima con una guida straniera nel capoluogo salentino.

La seconda stagione, quella cadetta, di Plemich al Lecce si conclude con un buon tredicesimo posto che vale la salvezza nella prima B della storia del club. Poi sarà divorzio, ma solo momentaneamente. L’ungherese è già un faro per l’ancora inesperta tifoseria, una certezza per la giovane società salentina. Tornerà nel 1936/37 in un club che versa però in difficoltà economiche e che è retrocesso in C, non andando oltre l’undicesimo posto. Farà meglio nel 1941/42, con un quinto posto che però mantiene i salentini in terza serie.

Bisognerà attendere la fine del secondo conflitto mondiale e la regolare ripresa delle ostilità per rivedere Plemich dalle parti del vecchio Carlo Pranzo, che grazie al magiaro tornerà in festa. Nel 1945/46, infatti, otterrà la seconda vittoria di un campionato di Serie C, lasciando nuovamente il Lecce in B per continuare la sua carriera da girovago (in totale allenerà, ritorni vari esclusi, ben 17 squadre) tra la Puglia e il centro-sud Italia.

L’ultimo atto è il meno piacevole del rapporto idilliaco tra Ferenc Plemich e il Lecce. E’ il 1948/49 e, nel disperato tentativo di salvarsi in Serie B, il club chiama il suo condottiero storico. Che non riuscirà in un’impresa troppo grande anche per lui, che in passato era riuscito a scrivere la storia della società. Parentesi sfortunata di un legame bellissimo, fatto di 107 partite. E, soprattutto, 5 stagioni e mezzo: nessuno ha mai più fatto meglio.

In copertina: il Lecce 1929/30. Plemich è il quarto in terza fila da sinistra.

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3 anni fa

wow

Luka
Luka
3 anni fa

Sante difficolta economiche 🙂

Giorgio Cheva
Giorgio Cheva
3 anni fa

Che spettacolo di storia!

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