Ruben Olivera nel Salento ha conosciuto cosa significa lottare per la salvezza e conquistarla, lo ha fatto con la squadra di De Canio, l’ultimo a centrare il traguardo della permanenza in Serie A.
La stagione successiva poi c’è stato il passaggio alla Fiorentina dove ha potuto competere per traguardi più simili a quelli che a conquistato quando indossava la maglia della Juve. Oggi nel giorno di Lecce Fiorentina, non ha dubbi ed è pronto a puntare sulla vittoria e salvezza dei giallorossi.
LA PARTITA. “Si tratta di una gara molto importante per tutte e due, il Lecce vincendo metterebbe la Fiorentina nel limbo della zona retrocessione, a peggiorare la situazione eventualmente ci penserebbe il Genoa se dovesse superare il Torino. Si tratta di una partita fondamentale dalla quale può dipendere il futuro di questa stagione per tutte e due le formazioni”.
A SORPRESA E’ SFIDA SALVEZZA. “No! La Fiorentina è stata costruita per altri obiettivi e oggi si trova a lottare con Lecce e Genoa per la permanenza in Serie A. Il rischio è grande per la viola, perché non ha giocatori abituati a lottare per la salvezza. Mentre il Lecce ha il gioco e la mentalità per affrontare i prossimi impegni”.
COME GIOCA IL LECCE. “E’ una delle poche squadre che ho visto negli ultimi anni, in lotta per la retrocessione che mette in campo un calcio propositivo, organizzato e basato sul fraseggio palla a terra. Altre squadre la buttano sull’agonismo, sulla corsa e il pressing, il Lecce gioca da squadra di alto livello, sbaglia tanto ma i suoi risultati sono sempre frutto del gioco e della prestazione ecco perché alcuni giocatori si esaltano”.
SAPONARA. “Esattamente, lui con il Genoa non aveva intorno a se la struttura tattica adatta per esaltarsi. A Lecce Liverani è stato bravo a metterlo i condizione di esprimere tutte le sue qualità, non mi meraviglierei se nelle prossime gare dovesse trovare anche la via del gol. Contro il Cagliari l’ho visto in crescita”.
LIVERANI. “Lui era un allenatore già quando giocava, comunicava tanto con i compagni e ora sta riuscendo a portare dalla panchina in campo il suo credo tattico. Il Lecce gioca bene da anni e non ha mai perso la sua natura in Serie A”.
BABACAR. “Baba quando ero a Firenze sembrava dovesse essere un predestinato, era un ragazzino e giocava con la prima squadra. Ha sempre avuto grandissime qualità dal punto di vista fisico è sempre stato imponente a tratti straripante. Nel corso della sua carriera però non è mai riuscito a trovare la giusta continuità per andare in doppia cifra e diventare un’attaccante importante da top club. Fa troppi pochi gol per le sue qualità”.
SPALTI VUOTI. “Troppo in particolare modo in piazze come Firenze e Lecce. Al Franchi i tifosi di spingono già dall’ingresso in campo c’è una passione senza confini nel bene e nel male. A Lecce invece il calore lo senti anche quando esci in piazza o vai a mare, immaginati dentro lo stadio. E’ incredibile come in una città così piccola ci possa essere una passione così grande. Ricordo le sfide salvezza al Via del Mare, con il caldo e con i tifosi che ci sostenevano, per noi giocare era più semplice per gli avversari un incubo”.
IL PRONOSTICO. “Sarà una bella gara, con tante occasioni e credo molte reti, nessuna delle due ha la forza per mantenere per 90 minuti perfetta la distanza tra i reparti. Credo però che alla fine sarà il Lecce ad avere la meglio, ha giocatori più affamati e più abituati a lottare rispetto alla Fiorentina”.
LA SALVEZZA. “Certamente, perché è una squadra che sta migliorando la sua condizione fisica e che sta giocando a calcio e quando fai questo alla fine i risultati arrivano sempre. Rispetto alle sue concorrenti ha anche un calendario favorevole e senza scontri diretti che potrebbero agevolare il cammino dei giallorossi verso la permanenza in Serie A. Ci credo e me lo auguro per tutto quello che ha fatto nel corso di questo campionato”.
