Nel pomeriggio di oggi il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani è intervenuto nel corso del programma TR News Talk per parlare di presente e futuro del suo club.

CAMPIONATO DI LIVELLO. “Quest’anno abbiamo sperato tanto, rendendoci protagonisti di un campionato in linea con quanto preventivato, considerato che siamo una neopromossa. Che, per di più, viene dalla C con grande impiego di risorse, soprattutto personali. Abbiamo costruito la rosa nel miglior modo possibile, cercando di ridurre al minimo gli errori. Con risorse contenute certamente rispetto ad altri club, visto che parte dei contributi che riceviamo dobbiamo, da neopromossi, restituirli sia alla B che alla C sotto forma di contributo di solidarietà. Credo che abbiamo fatto un campionato di livello, mettendoci sotto squadre come il Brescia che un anno fa ci è arrivato sopra e la Spal, club consolidato in Serie A. E infine ce la stiamo giocando fino all’ultimo secondo con il Genoa, club di tutt’altra caratura rispetto a noi risorse alla mano. Molte cose sono state fatte bene, qualche errore c’è stato e la somma di tutto è il terz’ultimo posto attuale. Abbiamo ancora la possibilità di arrivare a 38 punti, bottino ragguardevole. Non so se ci consentirà di salvarci, ma di certo questa Serie A è un’esperienza dai tanti lati positivi“.

RABBIA BOLOGNA. “Speriamo di vincere le ultime due come speravamo di vincere ieri. Peccato per la falsa partenza, ma la squadra ha poi avuto la forza di reagire, costruire tante palle gol, con traversa e salvataggio sulla linea, e quasi ribaltare il match in un secondo tempo strepitoso. Culminato nel rigore che non ci è stato assegnato, ma che poteva essere tranquillamente fischiato. Non è un episodio come un altro, perché in questo caso pesa come un macigno. Peccato, perché saremmo andati ad affrontare la trasferta di Udine da grandi favoriti per la salvezza finale. Così dispiace di più, sono incazzato nero“.

VAR. “Il rigore ci poteva stare e non ci è stato dato. Non so dire il perché della decisione, so solo che era un rigore che poteva valere la salvezza. E visto che pesava così tanto, perché la Serie A vale economicamente tantissimo per il Lecce ed il suo territorio. Credo che andare al VAR e guardarlo bene ne valesse la pena. La tecnologia se vuole può vedere qualsiasi cosa, ma deve essere così in ogni partita e non solo in alcune. O vede i millimetri per tutti o per nessuno, altrimenti il VAR è uno strumento che falsa i campionati. Ricordo ancora la ripetizione del rigore parato da Gabriel a Insigne, quando mi promisero che quest’anno ogni rigore sarebbe stato valutato allo stesso modo. Così non è stato, con tanto di trattamenti diversi nelle altre gare. Lo stesso è avvenuto ieri con i rigori per la Roma, diecimila volte meno netti di quello su Mancosu. Così il VAR si trasforma da strumento di trasparenza a strumento potenzialmente utile per commettere le peggiori nefandezze”.