Il presidente giallorosso ha parlato a La Gazzetta dello Sport (intervista di Giuseppe Calvi) ripercorrendo la stagione appena terminata e proiettandosi di fatto già all’immediato futuro. Questa la seconda parte dell’intervista.
STATO D’ANIMO DOPO LA RETROCESSIONE. «Per qualche ora ho chiuso occhio. Invece, non avevo preso sonno al rientro dalla trasferta a Bologna: per quel rigore negato a Mancosu al 94′ non ho trovato e non troverò pace. Uno dei tanti episodi che avrebbe potuto cambiare il destino del Lecce. Abbiamo, però, pagato a caro prezzo anche gli errori commessi da tutti noi».
RIMPIANTI? «Non ho rimpianti. Resteremo orgogliosi del marchio e dei valori che caratterizzano la nostra società. Mai rinunceremo ai nostri princìpi per provare a trarre qualche beneficio. Non ci snatureremo!».
SI E’ SVOLTO TUTTO REGOLARMENTE? «Complimenti al Genoa, che si è salvato. Al termine della partita al Via del Mare, mi sono congratulato con il d.s. Faggiano e con l’allenatore D’Aversa per la lealtà del Parma».
QUANTO HA CAPITO CHE LA B SI STAVA AVVICINANDO? «Nonostante la sconfitta a Genova, dopo il successo contro il Brescia ero convinto che, se avessimo vinto a Bologna, ci saremmo salvati. Purtroppo, è stata una gara shock, per il rigore che sul 2-2 non ci è stato assegnato. Quel giorno mi sono quasi arreso, eppure potevamo salire sul treno decisivo. Peccato, dallo 0-2 eravamo stati bravi a pareggiare e a costruire palle-gol importanti per vincere, oltre l’episodio del fallo subito da Mancosu».
A CHI CHIEDERE SPIEGAZIONI? «Mi è bastato sapere che l’episodio è stato valutato come un errore, essendo stato graziato Bonazzoli per il grave fallo di reazione su Donati nell’incontro con la Sampdoria. E’ servito a nulla, però almeno è stato ammesso l’errore. Avremmo giocato più di un’ora in superiorità numerica in una partita nella quale sia noi che la Samp eravamo in notevole difficoltà».
CHI L’HA SORPRESA DI PIU’ IN QUESTE ULTIME ORE? «Soprattutto qualche giocatore che avevamo in prestito. Lasceranno il Lecce, ma mi hanno espresso il loro ringraziamento per l’esperienza, professionale e umana, vissuta con noi».
quella lealtà che juric e il verona non sanno neppure cosa sia..