L’ex attaccante giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) di come dovrà essere il nuovo organico giallorosso agli occhi del campionato di Serie B.
IMPORTANZA AL SETTORE GIOVANILE. “La società ha deciso di dare maggiore impulso al vivaio, mossa che reputo fondamentale. I club di provincia non possono fare a meno di creare in casa calciatori in grado di arrivare a certi livelli. Il Lecce c’è riuscito nel periodo della gestione Iurlano, con Cataldo direttore sportivo, e nell’epoca della famiglia Semeraro, con Corvino responsabile dell’area tecnica. Tra queste due esperienze la differenza sta nel fatto che, nel primo caso, ad emergere furono ragazzi salentini, mentre nel secondo furono lanciati talenti giunti spesso dall’estero. Ora il sodalizio preseduto da Sticchi Damiani vuole seguire la medesima strada ed ha richiamato Corvino. Nel vivaio, naturalmente, i risultati non si ottengono dalla sera alla mattina”.
ROSA RINNOVATA. “In 9 sono andati per fine prestito. Dei 14 sotto contratto, alcuni potrebbero essere ceduti dietro adeguato corrispettivo, mentre altri potrebbero non rientrare nei pro-grammi del club, che ora andranno visti anche nell’ottica dell’ingaggio di Corini al posto di Liverani. Tra chi rientra per fine prestito, invece, c’è poco da pescare. Per quel che riguarda i portieri, se resteranno Gabriel, Vigorito e Bleve il Lecce sarebbe a posto. La difesa, invece, va ringiovanita. A centrocampo ci sono i profili migliori, da Mancosu a Petriccione a Majer, ma qualcuno è seguito da club di A, si è aggiunto Coda, ma non basta. Penso che nascerà un organico con tanti volti nuovi”.
