La prima conferenza stampa da tecnico del Lecce ha permesso di tracciare al meglio il ritratto di un tecnico pacato ma consapevole delle sue potenzialità.

Eugenio Corini si è presentato in mattinata nella cornice del centralissimo Palazzo BN, ormai sede delle inaugurazioni del nuovo corso dopo il vernissage ufficiale del Corvino-bis.

Elegantissimo e già in divisa ufficiale, il bresciano si è dimostrato ampiamente disponibile ed esaustivo nelle risposte alle prime domande della stampa. Il focus sulla condivisione con la società è il primo particolare che, per Corini, rappresenta un punto di rottura rispetto al passato nel Brescia del vulcanico Cellino.

“C’è grande volontà di fare bene, di costruire qualcosa di importante. E con il direttore sarà facile lavorare assieme”, così Corini ha descritto il legame che si andrà a costruire con il responsabile dell’area tecnica. Corvino ha idealmente ribattuto al pensiero di Corini rispondendo allo stesso modo ad un’altra domanda, ma con qualche dettaglio in più: “Cerco sempre di dare messaggi e segnali. Do delle indicazioni al mister che servono per un ciclo che servirà a patrimonializzare. Il rapporto tra noi deve essere un punto fermo e partiremo per un percorso importante”.

La calma di Corini è accompagnata da una (non tanto) nascosta sicurezza nei propri mezzi. Il curriculum del 50enne contiene già risultati importanti come due salvezze col Chievo e una promozione col Brescia, ma, di fatto, il trainer rientra ancora tra i tecnici emergenti, decisi a trovare una continuità mai avuta in carriera. Eugenio Corini inizierà a Lecce la sua decima stagione come allenatore, essendo stato fermo nel 2015/2016. Mai una volta, nelle precedenti nove annate, l’ex centrocampista ha completato il percorso: o è subentrato (Brescia incluso, con l’ingresso al posto di Suazo) o ha iniziato non terminando la stagione.

Corini ha speso già belle parole per il parco giocatori a sua disposizione dal pomeriggio di oggi: “Il Lecce ha un impianto di base decisamente importante. Ho affrontato da avversario praticamente ogni elemento tra quelli in rosa, e tutti mi hanno impensierito, dimostrando le proprie qualità”. Assieme all’elogio, però, è arrivato anche il diktat caratteriale, anch’esso in piena linea con il quadro societario: “… a parte che essi vogliano esprimersi ancora al massimo per questa maglia (…)  abbiamo elementi per i quali sarà però fondamentale essere convinti e certi di aver fatto la scelta giusta, nell’essere orgogliosi di vestire giallorosso”.

L’allenatore non ha fatto proclami, e anche quest’aspetto è sinergico. Sin dalla presentazione del nuovo corso Corvino, dirigenza e area tecnica non hanno parlato di obiettivi a stretta scadenza, ma, come accaduto in altre occasioni, siamo sicuri che nella stanza dei bottoni ogni aspetto si stia programmando con la massima precisione. Rispetto alle esperienze passate, il tecnico di Bagnolo Mella si trova appunto in un assetto dove c’è voglia di costruire dopo tanto tempo.

La sua precedente esperienza simile, da lui stesso menzionata, è stato il Chievo, dove però la storia di chiamate e rientri fu particolare. Il Lecce si augura che il percorso partito dalla B possa seguire quello dei Mussi Volanti dei primi anni Duemila. Squadra che in campo…era già telecomandata da Eugenio Corini.