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QdP – De Canio “Risalita in A? Con la coppia Corvino-Corini si può!”

L’ex allenatore giallorosso parla a La Gazzetta dello Sport (intervista di Antonio Imperiale) del nuovo corso targato Corvino-Corini.

SUBITO UNA RISALITA IN A? «Può accadere di nuovo con questo Lecce targato Corvino e Corini, che hanno alle spalle una società carica di motivazioni, che ha fatto grandissime cose in pochi anni e che guarda lontano sulla base di progetti seri, lungimiranti. Corvino è uno dei dirigenti più esperti rimasti nel calcio. Ha già messo a segno colpi sicuri: Corini, un allenatore molto bravo, che ha svolto sempre un buon lavoro, conosce bene la materia, ha modi molto garbati, conosce il calcio e conosce gli uomini, ha le caratteristiche caratteriali giuste per guidare un gruppo di giocatori che vuole vincere ancora. C’è un pericolo: alcuni magari essendo stati dei protagonisti nella scorsa stagione rischiano di vivere con qualche difficoltà psicologica il declassamento in serie B. È un rischio che corsi io, quando ripartimmo e che ci costrinse ad un avvio di campionato piuttosto difficile, dopo certe situazioni di malessere che avevamo avvertito in ritiro».

ANALISI. «Il Lecce ha giocatori come Mancosu, Falco, Petriccione, che sono diventati importanti proprio nella squadra giallorossa. Adesso è giusto presumere che vorrebbero restare magari sul treno della serie A. Loro come tutti quelli nelle stesse condizioni. Corvino ha già lanciato un messaggio. Ha ripetuto che non ha avuto richieste specifiche per i suoi “pupilli” aggiungendo che a Lecce si deve restare solo con entusiasmo. Sa, Corvino, che in serie B se non giochi con ferocia determinazione tutte le partite, rischi di farti male. Ha portato in casa, per cominciare, oltre a Listkowski nel quale crede molto, un grande attaccante come Coda, una certezza, uno che i gol li ha sempre fatti, uno che fa la differenza”.

RICORDI DELLA STAGIONE 2009-2010.Arrivai il 9 marzo del 2009. Purtroppo non ce la facemmo, la squadra aveva acquisito quasi una sorta di fatale rassegnazione, evidenziammo qualità di gioco, ma alcune partite come quella di Bologna bruciano ancora a ripensarle. E fu serie B. Ripartire non fu facile. Semeraro era molto provato. Mi propose di restare con un contratto biennale. L’aria che tirava era quella di una revisione al ribasso della ambizioni e dei progetti per il futuro. Rifiutai l’offerta. Una settimana dopo mi arrivò la proposta di un biennale da una squadra di A. Ma il patron Giovanni e il figlio Rico mi richiamarono insistendo. Dissi che un obiettivo bisognava darselo”.

LI’ NACQUE L’IDEA DI TECNICO-MANAGER. «Fu Giovanni Semeraro ad avere questa intuizione, era entusiasta di fare questa cosa nuova, insolita soprattutto in Italia. Coglievo con qualche difficoltà che la scelta non era stata condivisa da tutti.  Non partimmo per vincere. C’era stato comunque un ridimensionamento dei piani. Della squadra dell’anno precedente restarono Vives, Rosati, Giacomazzi, Munari che era infortunato, Fabiano, Schiavi, Angelo, Edinho. Attacco tutto nuovo con Marilungo, Corvia, Defendi, centrocampo senza più Zanchetta e arrivarono Lepore, Bertolacci. Partimmo male, ed io respiravo lo scetticismo della stessa società. Fu Semeraro, con il quale ci incontravamo ogni giorno, a darmi la forza di andare avanti. Infilammo cinque successi consecutivi che ci lanciarono in alto e dal mercato di gennaio arrivarono Di Michele e Loviso. Fu un crescendo e fu bellissimo levare al cielo la Coppa delle Ali della Vittoria il 30 maggio di quell’anno davanti a venticinque mila tifosi».

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Ultras Lecce
Ultras Lecce
3 anni fa

Sine si puó si puó!

Gianni
Gianni
3 anni fa

Grande Mister ?❤️

Franz
Franz
3 anni fa

Grazie De Canio.??‍♂️?❤

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oudin
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