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Adjapong, la nuova freccia di Corini vuole l’Euro Under 21 e la prima stagione da protagonista

Corsa, fisicità e duttilità sulla fascia destra: per l’ex Sassuolo la prima stagione in Serie B è un’occasione da non perdere.

Ultimo arrivato in ordine di tempo alla corte di Eugenio Corini, Claud Adjapong è già fisicamente pronto per essere utile al Lecce. Il suo è stato un acquisto, in prestito con diritto di riscatto, fortemente voluto da Corvino e dal tecnico, che cercava un giovane con qualità, ma anche fame di affermarsi dopo anni di “attesa”. E la piazza salentina potrebbe essere quella giusta.

Nato a Modena da genitori di origine ghanese nel 1998, da sempre è di proprietà del Sassuolo, club della sua città di residenza con il quale ha iniziato a giocare a calcio a 10 anni facendo poi tutta la trafila giovanile. Trafila che lo ha portato ad esordire in prima squadra già a 17 anni, dopo gli ottimi risultati ottenuti con le formazioni Under. E già a 18 anni, nella seconda annata in contatto con i “grandi”, sembrava essere arrivata l’occasione buona, con Di Francesco che credeva tantissimo in lui.

Ed infatti arrivarono subito le occasioni da titolare con prospettiva di rimanerci, arrivarono le gare europee (3 gettoni alla fine) ed anche, a dicembre, il primo gol. Era il match casalingo con il Cagliari, che li permise di divenire il primo sassolese doc a gonfiare la rete in A con i neroverdi. Qualche problemino fisico lo relega però a comprimario nel resto di una stagione che, in compenso, lo lancerà verso la maglia dell’Under 21.

Con gli azzurrini sarà co-titolare della fascia destra per i successivi tre anni, compreso un presente che lo vuole pronto a prendersi la 2 in vista degli Europei di fine annata. Di fatto sarà ai margini, giocando appena una partita con la Polonia, solo nel deludente torneo continentale casalingo del 2019. In contemporanea con i club sono stagioni altalenanti. Bene anche nel 2017/18, in cui si alterna con il lanciatissimo Lirola sulla destra, con De Zerbi tutto cambierà.

Appena 5 gare il campionato dopo, con annessa richiesta di giocare di più. Ecco dunque il passaggio al Verona, dove però è l’unico o quasi a non esplodere nella macchina perfetta firmata da Juric. Doveva giocarsi una maglia da titolare con Faraoni, che invece si consacra a grande esterno di Serie A e diventa unico padrone della corsia. Due anni di delusioni e 10 gettoni totali. Da lì la scelta di scendere di categoria per tornare protagonista e mostrare finalmente le sue qualità. Potrebbe essere l’ultima occasione per diventare grandissimo, prima che sia troppo tardi.

Le qualità, soprattutto fisiche, sono da A. Facilità di corsa impressionante e corporatura compatta, che lo rende agile e possente al tempo stesso. Tecnicamente non male, abile al cross e con una capacità di inserimento adeguata a farlo giocare anche da esterno d’attacco a destra. Anche per la sua duttilità Corini lo ha così tanto voluto in giallorosso.

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Vitantonio
Vitantonio
3 anni fa

Impegno e sacrificio!!!

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