L’ex attaccante giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) dell’attuale momento che sta vivendo il Lecce.
CONTRO L’ASCOLI PER VINCERE. «Il Lecce deve aggiudicarsi la gara casalinga di venerdì che vedrà opposto all’Ascoli, per poi cercare di insistere costruendo, partita dopo partita, una striscia di successi. In questo momento, i giallorossi sono un po’ attardati dalle prime due posizioni, quelle che portano in A, ma la classifica va guardata a fine marzo. In primavera, la squadra di Corini capirà se potrà lottare per la promozione diretta o se dovrà cercare di inseguirla tramite i play off. Circa la bontà della rosa allestita dal responsabile dell’area tecnica Corvino, non mi pare si possa nutrire dubbi anche se, sino ad oggi, in campo, è mancato qualcosa sul piano dell’equilibrio».
CAMMINO DEL LECCE. «Mancosu e compagni hanno inanellato qualche pareggio di troppo. È vero che quando non si può vincere bisogna evitare di perdere, ma è innegabile che, per nutrire ambizioni concrete di promozione, sia necessario conquistare il bottino pieno con una certa regolarità. Il tempo per recuperare il terreno perso, però, c’è e allora i salentini devono trovare quanto prima la quadratura migliore ed iniziare ad imporsi con regolarità, ma sempre pensando ad un match alla volta. Inizino quindi a superare l’Ascoli».
TRA A E B. «Il declassamento lascia delle scorie. Non è facile rialzarsi subito. Alla maggior parte dei sodalizi, nel calcio italiano, non riesce l’immediato ritorno in massima serie. Il Lecce, però, ha le carte in regola per farcela ed ha quindi l’obbligo di provarci sino in fondo. Penso che i giallorossi non abbiano ancora espresso il massimo del proprio potenziale, che è notevolissimo. Possono solo crescere».
CHRISTIAN MAGGIO. «È un professionista esemplare. Ha carisma, una notevole cifra tecnica, tanta personalità ed esperienza da vendere. Inoltre, sa cosa significhi lottare per traguardi altisonanti. La sua presenza in campo potrebbe contribuire in maniera determinante a fare trovare il giusto equilibrio ai salentini nella fase di non possesso».
