Il difensore albanese ritorna in Serie A dove si è già espresso due stagioni fa con il Parma di Roberto D’Aversa. Al netto dell’incognita sui frequenti infortuni, il centrale si candida ad un posto in rosa con Marco Baroni.

Kastriot Dermaku ritrova la Serie A lasciata nell’estate del 2020. L’ultima presenza nella massima serie risale alla seconda giornata del campionato 20/21. Alla guida del Parma c’era Fabio Liverani e, in occasione del match vinto in casa (1-0) con il Verona, Dermaku trovò posto al fianco di Bruno Alves nella difesa a quattro. La coabitazione con il portoghese è stata uno step fondamentale della carriera dell’oggi 30enne. Nella stagione 2019/2020, Dermaku ha infatti collezionato 16 presenze, tenendo ben salda la titolarità al fianco di Iacoponi, fungendo così da alter ego dell’esperto portoghese. A fine estate 2020, Dermaku decise di accettare il prestito al primo Lecce del Corvino-bis, senza però riuscire a dare un contributo costante a causa di una serie di guai fisici che hanno costretto Corini a rinunciare a lui.

Nonostante il gol al debutto (2-2 con la Cremonese), Dermaku accumulò solo 437′, ma, nonostante tutto, la fiducia nei suoi confronti fu forte. Basti pensare che, dopo il tracollo nel finale, Corini scelse proprio Dermaku per comporre la coppia titolare nei playoff contro il Venezia. Archiviata una stagione da dimenticare, Dermaku, nel frattempo tornato al Parma, si è trasferito nel Salento a titolo definitivo con un contratto sino al 2024.

Il lungo ricondizionamento fisico a cui si è sottoposto nella scorsa estate ha ritardato il suo contributo alla causa giallorossa. Una volta entrato a regime, Dermaku, complice anche la presenza di Tuia ai box e la bocciatura di Bjarnason, ha scalzato Meccariello e, con Lucioni, ha chiuso la cerniera difensiva di Baroni. Anche quest’anno Dermaku ha colto un gol, in trasferta contro il Brescia a pochi minuti dall’ingresso, e i minuti totali sono stati 1169 più 135 in Coppa Italia. E’ stato un deciso passo in avanti per un calciatore che ha sempre dimostrato le proprie qualità in ogni categoria.

Dermaku è arrivato in Serie A a seguito dei due campionati da titolarissimi vissuti al Cosenza di Piero Braglia. Una promozione e una salvezza tra il 2017 e il 2019 sono valse il ticket per il salto a piè pari con Roberto D’Aversa. La scommessa del Tardini ricorda un po’ la parabola iniziale della carriera dell’albanese, 13 presenze e 1 gol con la maglia del Paese delle Aquile, nazionale che in difesa è ben coperta con Veseli, Kumbulla e Ismajli.

Dopo il settore giovanile del Sassuolo, il primo esame superato dal giovane Dermaku fu a Melfi, nel Girone C della Serie C, tra l’altro da avversario del Lecce in due occasioni. Dopo due anni in Lucania, l’Empoli lo tesserò nell’estate del 2015 ma un problema fisico ritardò di fatto di quattro anni il debutto in Serie A, celebrato appunto a Parma. Con gli azzurri toscani di Marco Giampaolo, Dermaku sedette solo una volta in panchina, il 6 dicembre 2015 in casa del Verona (0-1 per l’Empoli). A fine gennaio 2016, poi, incominciò la girandola in Serie C dove, prima di Cosenza, Dermaku giocò con Pavia e Lucchese.

A 30 anni, Dermaku ha un debito con la fortuna e tanta voglia di poter giocarsi una chance nella massima serie senza impedimenti. La promozione con il Lecce ha aperto ancora una volta il portone più importante del calcio italiano, ora, sin dal ritiro, il gigante albanese cercherà, allenamento dopo allenamento, di conquistare uno spazio accarezzato e basta per troppo tempo.