X questo Corvino è un
Esempio unico!!!

Io non capirò mai perché lo esaltate sempre a prescindere ed avete affossato altri a prescindere nonostante avessero ottenuto grandi risultati.
Il campo deciderà, ma io non demonizzo o acclamo le persone prima.

Prendere calciatori con il 50% dello stipendio a carico del club di provenienza è un capolavoro di cui può essere capace solo il Direttore Corvino.

Patrunu e sacci fare. Presidente. Forza Lecce sempre

Marcolino, l’ennesimo nickname del cacaranese marialena/peppiniello/stefania.

Poveri ma belli. Un film sempre attuale.

Vai a scrivere c*glionate da un altra parte tifosi da 4 soldi

Il Lecce ha una sua identità precisa, peraltro anche bella da vedere, grazie anche al lavoro di Baroni. Si è visto anche contro in Bochum, e difficilmente si snaturerà per la serie A. Al tempo stesso sono tornati i difettucci, ovvero quando il Lecce finisce un attimino di spingere e deve gestire una fase diversa, e puntualmente si subisce l’avversario, soprattutto il gol. Ci vorrebbe un calcio più ragionato in quei momenti, magari con uno o due innesti di qualità a centrocampo. Ma resto molto, ma molto, fiducioso, perché c’è chi è pagato (ed è piuttosto bravo) per trovare le soluzioni più opportune. Quanto all’articolo della Gazzetta, è vero che il Lecce quest’anno dalla patrimonializzazione, con associata la valorizzazione di giovani di qualità (Strefezza Hjulmand Helgason lo stesso Gonzales ecc..), ha varato la “gestionalizzazione”, ovvero la gestione di giocatori per conto terzi (Frabotta Colombo Perrsson Askildsen ecc..). Di Colombo, ad esempio, sui siti nazionali si parla, e i milanisti già si sfregano le mani. Ovviamente tutto passa per la stagione del Lecce e di questi ragazzi, augurandosi che non facciano bene, ma di più (che significa salvezza). Tuttavia, se son vere le cifre che girano (non da fonti ufficiali perché il Lecce è alquanto ostico a rilasciare cifre al riguardo), la valorizzazione per tutti gli asset in “conto vendita” varrebbero un manciata di mln. Poca roba, a mio avviso, per una vetrina come il Lecce che punta forte sui giovani. Molti dei quali, è bene ricordare, finirebbero in cadetteria come alternative in squadre di metà classifica. In sostanza si certifica che il Lecce cambia strategia (patrimonializzazione), o quantomeno ne associa un’altra (evidentemente necessaria), per provare l’impresa. Anche se, sempre a parer mio, le mani sapienti di Corvino e una piazza come il Lecce dovrebbero imporre un sacrificio maggiore (in termini di controriscatto) per riprendersi giocatori che altrimenti non saprebbero come valorizzare. Poi è chiaro, nessun giocatore che dimostri di valere una big (o di ambire in alto) si può pensare di fidelizzarlo in giallorosso. Vale per tutte le squadre, anche per le strisciate di lusso in Italia. Da tantissimo che tifo non mai preteso la fedeltà assoluta dei calciatori, se non l’abnegazione massima finché vestono la nostra maglia. Sia chiaro, dai giocatori come dagli amministratori. Quello che è venuto in più è perché si fa presto ad innamorarsi di questa terra e della piazza. Piazza che sento la necessità di ribadire di valere da sempre la A. Detto ciò, non vorrei calamitare il classico bullo che recita la parte del duro e puro e mi invita a tifare e a fare l’abbonamento, evidentemente incapace di comprendere che c’è chi contribuisce e tifa a prescindere, da sempre. Con una naturevolezza tale da non sentire nemmeno il bisogno di manifestarlo ad ogni occasione. In fondo si commenta su “calcio Lecce” no su “caccia e pesca”. Buona giornata, buon lavoro alla società e forza Lecce.