Calcio Lecce
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Gonzalez “l’ingegnere”: “Provo anche a studiare. Che adrenalina il primo gol in A!”

Il centrocampista spagnolo racconta anche l’impatto con la Serie A nella lunga intervista concessa a Marca.

CENTROCAMPISTA COL VIZIO DEL GOL. Al Barça ho giocato come difensore centrale nelle giovanili A e quando sono arrivato qui mi hanno detto che sapevano che avevo giocato come difensore centrale, ma che mi volevano come centrocampista, box to box style. Così è stato. Prima ho iniziato con un centrocampo a due e dopo aver segnato un paio di gol mi hanno alzato un po’ e sono finito quasi di tre quarti come si dice qui. Qualcosa come centrocampista o interno. Inoltre in Primavera, visto che a volte l’attaccante è stato espulso, ho anche giocato in attacco. Nella mia breve carriera ho giocato quasi tutte le posizioni in mediana”.

LA RETE IN A.È stato bellissimo. Non l’avrei mai immaginato e quando è successo… non so come spiegarlo. È una sensazione adrenalinica, di voler condividere quel momento con tutti, qualcosa di indescrivibile. Perché ho esultato così? Parte della festa è per mio fratello perché mi ha sempre detto che gli piaceva molto il modo in cui Drogba celebrava i gol. Gli ho detto che se avesse segnato l’avrebbe fatto e ha continuato a ricordarmelo per tutta la settimana. Ho segnato e dovevo farlo”.

VELOCITA’ E FISICITA’. “Come ti dicevo, penso che il fisico influenzi molto il gioco. In Italia, le azioni sono molto più dirette, l’obiettivo è quello di attaccare molto più velocemente, non di elaborare tanto il gioco. Tutti i giocatori che hanno la capacità di stare bene fisicamente e poi di poter eseguire con la palla: è ciò che l’allenatore o la società chiede sono quelli che hanno minuti”.

OBIETTIVO SALVEZZA. “Com’è lottare per la salvezza per un calciatore come me? Rimango fedele a quanto mi ha detto Di Francesco, compagno di squadra che gioca sulla fascia sinistra, il giorno del mio esordio. Mi ha detto di stare calmo, che era il mio debutto e che non avevo niente da perdere, se avessi fatto male ero giovane e avrei avuto una seconda possibilità. Quelli di noi che hanno la responsabilità sono quelli con più esperienza, quindi non preoccuparti e per di più hai un sacco di qualità per giocare qui e sono sicuro che farai bene. Questo mi ha tolto un peso dalle spalle e mi ha aiutato molto. Per quanto riguarda invece lo stile di gioco, cerchiamo di avere il controllo della partita in molti momenti”.

STADI IN ITALIA. “Sono tutti molto belli, se devo dire uno forse San Siro è il più conosciuto, ma tutti gli stadi sono incredibili. L’unico aspetto negativo che direi è che essendo abituato al calcio spagnolo dove i campi sono vicini alla gente, è la distanza tra il campo e la gente. Tifoserie calde?  Esatto. Incoraggiano molto e ti senti molto vicino a loro almeno in quel senso. I tifosi del Lecce? Sono incredibili. Ho visto poche tifoserie ancora ma secondo me sono al top. Sono calorosi, ti applaudono per ogni duello e giocata che fai, sono incredibili”.

RICERCA DELL’ASSIST.Mi piace giocare da interno, tocchi molto la palla, entri tanto nel gioco ma non entri molto in area. Gli assist? Mi dà molte soddisfazioni dare ricercare passaggi da gol, sì”.

UMTITI. “Sono passato dal vederlo in TV ad averlo come partner. È una persona incredibile, sono andato a cena fuori un paio di volte con lui e penso che con la sua esperienza, che non ha nessuno in squadra, possa aiutarci molto. Vuole davvero giocare, aiutare e aiutare la squadra a raggiungere il suo obiettivo”.

SOGNO NAZIONALE.Essere all’estero mi penalizzerebbe per eventuali convocazioni nella Spagna? Non mi sento di dire nulla a riguardo perché non ci penso. Lotto come sempre e basta. Se un giorno dovessi andare in nazionale sarei felicissimo”.

ITALIA E ITALIANO.L’Italiano? Va molto bene, mi mancano alcuni verbi ma posso già avere una conversazione. L’Italia senza i mondiali? Le poche persone con cui ho parlato di questo sono molto arrabbiate”.

INGEGNER GONZALEZ.Oltre al calcio studio? Sì, sto facendo ingegneria industriale online. È un po’ difficile da realizzare, ma cerco di fare quello che posso. Infatti quando sono arrivato avevo intenzione di iscrivermi ad un’università italiana ma poi per la questione del riconoscimento dei crediti e della loro validazione è stato un po’ complicato e ho deciso di farlo online”.

Qui la prima parte dell’intervista

Subscribe
Notificami
guest

3 Commenti
più nuovi
più vecchi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
Lupo
Lupo
1 anno fa

Allenati e studia. Studia e vai all’allenamento.
E non credere a chi ti dice che vent’anni li hai solo una volta. La parte migliore della vita comincia quando appenderai le scarpette al chiodo. Perció sii preparato e umile.

Dario
Dario
1 anno fa
Reply to  Lupo

Per me invece, e lo dico da laureato in ingegneria, non ha proprio senso studiare se sei un calciatore professionista.
Se giochi in A (ma pure in B) fai talmente tanti soldi che chi te la fa fare di studiare come un matto per 6-7 anni per poi elemosinare lavori sottopagati (almeno per i primi tempi)? Senza contare che a fine carriera calcistica, quindi circa 35 anni, nemmeno ti guardano più in faccia.

Dai il 100% nel calcio e lascia perdere il resto. Poi a carriera finita si vede.

Charlie
Charlie
1 anno fa

Troppe parole, meno social e più dedizione ca su mute le cose ca uei faci contemporaneamente. Amu capito l’emozione de lu prima golle ma ci uei faci buone te la scirrare cu ne faci 1000 autri. E sempre lu Lecce intra lu core.

Articoli correlati

Il 26 aprile 1997, la squadra di Ventura superò nettamente i toscani...
Colombo, Pessina e Donati nel corso della loro carriera sono stati protagonisti al Via del...
No all'accorpamento della redazione sportiva di Radio Rai con quella di Rai Sport. E' questo...

Dal Network

Altre notizie

Calcio Lecce