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Roma-Lecce: il personaggio. Vucinic, il “campione in ciabatte” che dal Salento stupì l’Olimpico

La gara di domenica metterà di fronte due delle principali squadre in cui Mirko Vucinic, oggi assistente allenatore della nazionale del Montenegro, è diventato un idolo dei tifosi

Una delle tante scoperte di Pantaleo Corvino che fece le fortune del Lecce. Mirko Vucinic da Niksic arrivò nel Salento con un bel biglietto da visita fatto di talento, tanto da essere il più giovane giocatore del campionato allora serbomontenegrino a segnare una rete nel debutto a 16 anni e un giorno. A 17 anni, Vucinic si divise tra la Primavera d’Oro bi-campione d’Italia e la Prima Squadra, dove esordì minorenne…all’Olimpico contro la Roma di Capello poi scudettata. Un segno del destino. A 19 anni, Mirko segnò la prima rete leccese (Cagliari-Lecce 1-1 in B l’1 novembre 2002) e, dopo la promozione in A, si affermò definitivamente nell’anno in cui Zdenek Zeman fece entusiasmare il Salento. Vucinic segnò 19 reti e a 23 anni eguagliò il primato dell’ex compagno Chevanton suggellato l’anno prima. Nella seconda parte di stagione, dopo la cessione di Bojinov alla Fiorentina, Vucinic divenne l’uomo copertina di quel Lecce. Nonostante l’epilogo controverso di Lecce-Parma 3-3, l’esultanza del “tagliagole” (che richiamava il wrestler Chris Benoit, di cui Vucinic era fan) rappresentò inevitabilmente una delle squadre più entusiasmanti viste al Via del Mare.

Dopo la retrocessione del 2005/2006, Vucinic passò alla Roma per 20 milioni di euro. Dei problemi fisici generarono inizialmente insoddisfazione, ma una volta ingranata la marcia divenne imprevedibile e inarrestabile sul fronte offensivo. Nei quarti di finale di Champions del 2007 segnò la rete che permise il 2-1 contro il Manchester United e, l’anno dopo, un suo gol eliminò il Real Madrid. Giocando in coppia (o alle spalle) con Totti sfiorò lo scudetto a guida Claudio Ranieri e vinse la Coppa Italia. Proprio il tecnico testaccino fu la causa del crepuscolo della sua esperienza romana, chiusa con 64 gol e 28 assist in 204 presenze.

Nella sua carriera, Vucinic ha sempre dato l’impressione di avere dei colpi balistici da leggenda, ma alle reti incredibili si affiancavano anche degli errori nella metà campo avversaria che ogni tanto facevano infuriare i tifosi. Era troppo semplice cercare la giocata facile per un attaccante così iconico, libero da pressioni e tatticismi. La ricerca della giocata esteticamente più bella ha sempre accompagnato la carriera del montenegrino, campione d’Italia con la Juventus di Conte. Vucinic ha sempre voluto stupire, a Lecce c’è riuscito e a Roma talvolta anche nei tanti tentativi. La carriera dell’attaccante si è chiusa all’Al Jazira, con un titolo da capocannoniere del massimo campionato degli Emirati Arabi conquistato grazie a 25 reti (più 10 assist) in 23 apparizioni.

I tifosi del Lecce sperarono più volte in un suo ritorno, ma il terzo giallorosso vestito da Vucinic è quello della nazionale del Montenegro, di cui è assistente allenatore dal gennaio del 2022.

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1 anno fa

Grande Grande 💪💛❤️

Oronzo
Oronzo
1 anno fa

Grande Mirko, un campione vero💛❤️

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