Qual è stato il processo di avvicinamento del Monza al match di domenica?
“Il Monza arriva da dei risultati altalenanti, ma le prestazioni non sono mancate. Contro l’Inter e contro l’Atalanta i biancorossi sono stati annichiliti da avversari di un livello superiore, ma a tratti hanno saputo tenere testa più di quanto indichino i risultati. Con l’Empoli invece c’è stato un domino del Monza, segno che forse quest’anno potrebbe invertirsi il trend che vedeva i brianzoli fare grandi partite con le big e magari ogni tanto inciampare con le squadre di fascia bassa”.
Quali sono punti deboli e di forza del collettivo di Palladino?
“I punti di forza sono senza dubbio la straordinaria capacità di palleggio, la qualità individuale dei singoli e la capacità di variare uomini e posizioni mantenendo intatta l’impronta tattica di Palladino. Tra i punti deboli invece c’è la mancanza di un vero e proprio bomber, uno che dia la zampata vincente nelle situazioni chiuse. E poi c’è da registrare la fascia sinistra che senza Carlos Augusto ora è un cantiere aperto”.
Che opinione hai del Lecce di Roberto D’Aversa?
“Il Lecce mi è piaciuto molto in questo inizio di campionato. La squadra è veloce e i nuovi arrivati sembrano già dentro i meccanismi, confermando che Corvino è sempre un fenomenale scopritore di talenti. Poi comunque partiva da una base solida che si era già vista l’anno scorso”.
Come dovrebbero scendere in campo i brianzoli contro i giallorossi?
“La difesa è blindata con Di Gregorio protetto da Izzo, Pablo Mari e Caldirola. A centrocampo Gagliardini e Pessina sono le certezze in mediana, mentre le fasce restano sperimentali ma penso si andrà avanti con Birindelli a destra e Ciurria a sinistra. I fantasisti Colpani e Caprari poi agiranno dietro l’unica punta, che a questo giro mi aspetto possa essere Colombo visto il deludente inizio di Dany Mota”.