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I numeri di Lazio-Lecce 1-0: sconfitta con pericolosità offensiva maggiore, manca solo l’attacco

I giallorossi cedono l'intera posta alla Lazio dopo una prestazione positiva, fatta eccezione per la realizzazione. Stando ai numeri, il Lecce non ha segnato nonostante una produzione offensiva maggiore

Le belle prestazioni non bastano più, lo dice la classifica (zona retrocessione a -4), lo dice il presidente Saverio Sticchi Damiani e lo dice l’andamento degli ultimi tre mesi di un campionato in cui, indipendentemente dai bei principi fatti vedere sul campo e dalla caratura degli avversari in campo, il ruolino parla di una vittoria nelle ultime 15 partite e 1 solo punto in 4 gare, appunto giocate contro in trasferta contro Inter, Atalanta e Lazio oltre al pari interno con il Cagliari.

Partiamo dall’assunto che è bello, tanto, che la buona prestazione continui a permanere. Alla lunga i risultati arrivano col gioco. A questo però va aggiunta una qualità e cattiveria negli ultimi metri, soprattutto perché in Serie A, e Lazio-Lecce ne è stata una chiara cartina di tornasole, al primo errore paghi. La Lazio ha segnato l’1-0 vincente al secondo tiro in porta (solo la puntata centrale di Isaksen nel primo tempo) prendendosi la vittoria risalendo nella ripresa dopo un primo tempo in cui il Lecce non ha capitalizzato le occasioni costruite.

L’indice xG ci dice che, rispetto alle altre partite contro le grandi, il Lecce è stato più pericoloso in casa dell’avversario, sì in difficoltà dopo le tossine del derby vinto contro la Roma in Coppa Italia ma sempre di qualità immensa soprattutto nella ricerca del palleggio centrale per liberare Felipe Anderson, Isaksen e Zaccagni. Il Lecce ha chiuso con 1.44 di xG in 10 tiri (3 in porta) contro lo 0.76 della Lazio in 6 (2 in porta). Secondo l’analisi, le occasioni più nitide non sfruttate sono state il colpo di testa di Pongracic al 34′ (0.26), dopo il tempismo perso da Kaba prima del destro incrociato (0.09) e il tentativo di tacco di Baschirotto (0.44) su staffilata da fuori di Ramadani. Krstovic al 67′ (0.17) e Kaba al 71′ (0.16) gli altri rimpianti. La Lazio, oltre al gol di Felipe Anderson (0.22) ha punto con Isaksen (0.22) e Zaccagni (0.22). Equivalenza nei tocchi in area: 12 a 12, tra cui quello forbidabile di Luis Alberto.

I dati che ci fanno parlare di Lazio-Lecce 1-0 come un’altra buona prestazione senza punti sono la superiorità rispetto alla media della precisione dei passaggi (83,49% contro 82,3%) raggiunta su un possesso palla superiore alla metà, accaduto per la terza volta stagionale dopo Lecce-Genoa, Juventus-Lecce e Udinese-Lecce. Baschirotto e Ramadani sono stati incisivi nei recuperi palla (rispettivamente 13 e 10). L’albanese ha raggiunto alte percentuali sui duelli (67% in totale, 86% nei difensivi). Immacolato Oudin, 3 su 3. Il migliore è stato però Antonino Gallo: 11 duelli vinti, l’82% del totale e il simbolo dell’accuratezza nei cross. Per il palermitano sono stati ok 4 su 5, di squadra 8 su 12. Difensivamente, bene anche Gendrey (88%) e Baschirotto (71%).

Dietro la lavagna, sempre stando ai numeri, finisce Kaba. Il francese non ha inciso in zona gol due volte e, pur giocando con volontà, ha totalizzato diversa efficienza nelle palle contese rispetto ad altre occasioni e colto meno intercetti. La Lazio ha giocato di attendismo nel primo tempo e lo si vede nelle prime tre linee di passaggio utilizzate dal Lecce: Baschirotto-Pongracic (47), Baschirotto-Gallo (30), Falcone-Baschirotto (26). Almqvist, al rientro, è stato il secondo per palle perse (10) dietro Gallo (11). Dallo svedese, oltre a guizzi, sarebbe potuta arrivare più precisione nelle fasi concitate della ripresa.

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3 mesi fa

ma il gol è essenza del calcio anche se alla squadra non mi sento di rimproverare nulla sulle prestazioni

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3 mesi fa

Peggio ancora mannaggia a krstovic

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3 mesi fa

E’ mancato ” solo il gol”. Un dettaglio marginale nel gioco del calcio.

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3 mesi fa

Proviamo sto 4-4-2

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3 mesi fa

E siamo sempre lì a ripeterci le stesse cose. Anche se giochiamo bene ma non concludiamo con il gol la classifica resta uguale. Finché D’Aversa continuerà ad intestardirsi con il singolo attaccante come hanno fatto prima di lui i suoi predecessori i risultati sarà difficile che arriveranno.

Amedeo
Amedeo
3 mesi fa

D’Aversa una vera delusione…

Severino cicerchia
Severino cicerchia
3 mesi fa

Decide il corvo, sennò allestivi una squadra diversa

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