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Venuti e le emozioni da Serie A: “Noi il gruppo, altri le individualità”

Il terzino giallorosso ha raccontato a 99°minuto la stagione. “La rimonta con il Livorno ci ha fatto capire molto. Il futuro? A Benevento rinnovai dopo la promozione”.

Lorenzo Venuti è il simbolo dell’ascesa verticale che ha portato il Lecce in Serie A. La banda Liverani ha sorpreso le concorrenti con una seconda parte di campionato giocata ad altissimi ritmi e con un’invidiabile continuità di risultati. Un perno di quei momenti è diventato il laterale di proprietà della Fiorentina, già promosso con il Benevento due anni fa, titolare e autore di grandissime prestazioni sull’out destro. A suggellare il tutto la vittoria di sabato 11 maggio contro lo Spezia che ha aperto le porte dell’Università del grande calcio.

DESTINO. “Ho avuto la fortuna di giocare al Sud nella mia breve carriera. So come è vissuto il calcio qui, molto passionale e carnale come piace a me. Sabato è stata un’emozione incredibile, rendere felici così tante persone venute ad incitarci…tutto indescrivibile. Sul salvataggio in rovesciata c’è poco da dire. Mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto. Sono dinamiche che, un po’ per destino, un po’ per fattori che non si possono descrivere concretamente, hanno portato me a fare quel gesto tecnico per salvare la squadra”

MOMENTI. “Abbiamo avuto l’accelerazione nella seconda metà di stagione. Il momento di svolta è rappresentato dalla partita col Livorno. Eravamo sotto 0-2 nel primo tempo e giocavamo sotto i nostri standard. Saper recuperare una partita così ha dato la sensazione di una squadra forte e capace di tutto. Personalmente, quel giorno capimmo di fare qualcosa di più di un campionato tranquillo. Non promozione diretta, ma giocarsi qualcosa di importante. I festeggiamenti? Andrea Tabanelli, con il suo ‘showtime’, è stato l’anima della festa. Anche Tachtsidis è molto su di giri”

CRESCITA. “La mia crescita pari a quella del Lecce? Credo che in un gioco come il calcio per far emergere il singolo ci deve essere una squadra e un gruppo dietro. E’ questa la differenza, anche chi ha giocato meno è cresciuto un sacco, lo si vedeva in allenamento. Il traguardo è stato raggiunto grazie all’intensità raggiunta negli allenamenti”.

CONCORRENTI. “La retrocessione sub-judice del Palermo? Non ho le competenze per parlare di ciò che succede al di là del campo e non lo ritengo giusto. Penso che ci sia una giustizia che debba fare il proprio corso e chi ha sbagliato deve pagare. Qualche errore è stato fatto da parte di qualcuno e questa è la penalizzazione. Le altre squadre? A livello di individualità altri erano e sono superiori a noi. Dal canto nostro, l’unione ha fatto la differenza. Dove gli altri arrivavano con le individualità, noi arrivavamo con la forza della squadra”.

PARAGONI. “Ogni promozione ha una storia diversa, le persone e il gruppo che si forma sono diverse. Ho la fortuna di averne vissute due, la differenza del vissuto è il bello di questo sport. Ogni percorso che fai cambia rispetto agli anni precedenti”. 

MERCATO. “Non so dare delle percentuali su dove giocherò l’anno prossimo. Il mio contratto è un prestito secco, al termine tornerò alla Fiorentina. In passato, dopo la promozione a Benevento, l’accordo fu rinnovato anche in A. Non posso dare opinioni e certezze, ma in passato è successo questo. Ai play-off tiferò per i sanniti. Lì ho passato due anni stupendi e spero che possano raggiungere la promozione”. 

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