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“Daspo? A Lecce non lavori”. L’incredibile storia di Michael

curva nord

Un tifoso giallorosso è incappato in spiacevoli inconvenienti sul luogo di lavoro a causa di una precedente misura restrittiva pur revocata.

Una vicenda quantomeno grottesca coinvolge sul piano lavorativo un supporter del Lecce, Micheal Pastore, vittima di una serie di complicazioni burocratico-giudiziarie. A denunciare l’accaduto, attraverso una lettera aperta, l’avvocato Pinuccio Milli.

“Il Sig. Pastore Michael ,prima dei fatti in questione, era dipendente della Ditta Security Center con mansioni di operaio specializzato nella società che gestisce l’impiantistica di videosorveglianza allo stadio di via del Mare di Lecce.

In data 24 maggio 2017 durante l’incontro di calcio Lecce-Sambenedettese valevole per gli spareggi playoff , da parte della Digos sezione tifoseria della Questura di Lecce , il Pastore , durante lo svolgimento del proprio lavoro e quindi non nelle vesti di tifoso, pur munito di regolare pass, veniva segnalato e di seguito denunciato alla Procura della Repubblica per presunti fatti integranti il reato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale in particolare per aver “favorito” l’indebito accesso di due tifosi nel settore distinti nord-est aprendo un cancello divisorio ignorando la presenza di uno steward addetto al controllo.

Il Pastore veniva in data 2 ottobre 2017 sottoposto anche a provvedimento DASPO da parte del Questore di Lecce per la durata di anni tre di cui due con l’obbligo di presentazione in Questura in occasione degli incontri del Lecce Calcio.

Ovviamente, per effetto di siffatto divieto, al Pastore veniva immediatamente comunicato dal datore di lavoro il licenziamento dal lavoro che allora era unica fonte di reddito per propria famiglia costituita da moglie e figlio in tenera età.

A nulla valeva la rituale impugnazione del Daspo innanzi al TAR Lecce che rigettava il ricorso sull’inaccettabile presupposto fondamento che “fosse sufficiente”, a loro esclusivo dire, “la presenza di una mera denuncia penale”..
A distanza di un anno e mezzo il Pastore veniva giudicato e assolto in sede di giudizio abbreviato (fondamentale si rivelava la visione del video del sistema di videosorveglianza dello stadio acquisito dalla Difesa e l’ascolto di un testimone presente ai fatti e stranamente escluso dalle attività di indagini della Questura che invece aveva preferito depositare solo foto estrapolate da video).

Sembrava la fine di un incubo per il Pastore il quale otteneva dal datore di lavoro di essere reintegrato a condizione, ovviamente di poter nuovamente accedere liberamente all’interno dello stadio per svolgere le mansioni prima dei fatti durante ogni incontro di calcio.

In data 29.11.2018 si chiedeva per iscritto al Questore di revocare il daspo a seguito di intervenuta sentenza di assoluzione da parte del Giudice Penale notiziandolo anche della rinnovata disponibilità a poter rientrare nel posto di lavoro.

Dopo numerosi solleciti avanzati , rimasti assolutamente privi di riscontro, solo in data 10 gennaio 2019 giungeva l’inaspettato provvedimento di diniego da parte del Questore il quale decideva di revocare solo la prescrizione del cd obbligo di firma.

A nulla valevano ulteriori istanze avanzate dal Pastore, personali e per il tramite del proprio difensore fino al punto , in preda alla disperazione, di richiedere per iscritto un incontro con il Questore di Lecce per comprendere il motivo di tanta contrapposizione ed ostruzionismo nei propri confronti.

Anche tale sommesso e accorato invito rimaneva lettera morta e pertanto il legale Avv. Giuseppe Milli rivolgeva istanza di revoca del Daspo al Giudice per le Indagini Preliminari che all’epoca aveva convalidato il medesimo provvedimento.

Orbene in data 20 marzo 2019 il Giudice cosi testualmente provvedeva “ rilevato che in base alla sentenza di assoluzione del 29.11.18 Pastore Michael è stato ritenuto estraneo agli episodi avvenuti il 24.08.2017 nello stadio di Lecce durante l’incontro di calcio di serie C e quindi sono venute meno le condizioni che determinarono la convalida del provvedimento del Questore, REVOCA IL DIVIETO DI ACCESSO AGLI STADI DISPOSTO IN DATA 4.10.17 nei confronti di Pastore Michael…”.

Si proponevano ulteriori istanze affinché il Pastore , per effetto di tale duplice provvedimento di assoluzione e revoca Daspo da parte di un Giudice Penale, fosse escluso dalla cd.Black List ( che in sostanza impedisce per volere delle Questure l’emissione e l’acquisto del biglietto di ingresso o dell’abbonamento nei punti vendita) che restavano per lungo tempo inevase dal Questore di Lecce.

A nulla valevano colloqui telefonici avuti per il tramite del difensore. Nelle more la sentenza di assoluzione veniva motivata esaustivamente dal Giudice che escludeva radicalmente ogni tipo di responsabilità in capo a Michael Pastore ( poi divenuta definitiva) come pure il provvedimento del Gip di revoca del daspo diveniva irrevocabile.
Ciononostante , dopo numerosi ulteriori solleciti avanzati con note dell’Avv Milli, da parte degli investigatori giungeva in data 10 luglio 2019 un clamoroso ulteriore DINIEGO alla cancellazione dalla black list che avrebbe consentito al Pastore di farsi l’abbonamento annuale in vista del campionato prossimo di serie A con la seguente testuale motivazione “ …il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria emesso in data 20.03.19 ha potuto riguardare esclusivamente le prescrizioni”.

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