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Mancosu: “Mai perdere l’umiltà. Col Verona uno dei ricordi più belli…”

Il capitano giallorosso fa il punto della situazione dopo la partita con l’Inter, suona la carica in vista della sfida all’Hellas e, assicurando tutti sulle buone condizioni, parla da condottiero quando si parla delle caratteristiche del Lecce

GAMBE OK. Il centrocampista sardo assicura tutti sullo stato di forma: “Sto bene ho recuperato dall’infortunio, la condizione non è il massimo ma la riprenderò pian piano. Con lo Spezia ho avuto un trauma distorsivo al ginocchio destro. L’edema osseo non è facile da recuperare e poi, correndo male, ho avuto un problema al polpaccio. Ora ho risolto tutti i problemi. I 90’? Spero, non lo so, si acquisiscono solo giocando. È normale che sono un po’ più indietro rispetto agli altri”.

COMPAGNI. “Al ritorno in gruppo ho trovato gente in forma che ha voglia di fare molto bene, sono rimasto impressionato dalla condizione dei compagni. Qualcuno l’ho trovato trasformato a livello fisico, aveva un passo diverso rispetto a prima”.

POST SAN SIRO. “Perdere 4-0 fa male anche con l’Inter. L’abitudine di questi due anni è stata diversa, dobbiamo calarsi in una nuova realtà. Normalmente, non fa piacere ma dobbiamo rialzarsi. La salvezza passa anche rosicchiando punti contro squadre del genere. Sembra molto la sconfitta di Coppa Italia l’anno scorso col Genoa. Si è fatto bene, anzi ci sono stati 20’ dove, a San Siro, siamo stati in partita con grandi soluzioni”.

SCHEMA. “Mancosu indispensabile nel 4-3-1-2? Lo lascio dire a voi, non penso a quello, ognuno ha il suo pensiero. Giocando col 4-3-1-2 in Serie A posso dare più equilibrio essendo un centrocampista. Un attaccante non fa delle cose che magari faccio io per mie caratteristiche. È anche logica: mettere un centrocampista dietro le punte dà più equilibrio”.

ALTRI MODULI. “In ogni caso abbiamo fatto bene col 4-3-3 con la Salernitana, interpretando bene pure la fase difensiva”.

I COMPAGNI. “Sono tutti come me li aspettavo. Lapadula è uno che ha fame, e lo sta dimostrando quotidianamente. Non voglio dimenticare nessuno, ma mi piace Shakhov. Sembra più un italiano, per dedizione al lavoro quotidiano. Amo le persone e i calciatori così”

BOTTINO PERSONALE? NO GRAZIE. “Firmerei per 5 gol? No, non è un obiettivo che mi propongo. L’importante è che si raggiungano gli obiettivi di squadra. Mantenere la categoria sarebbe il massimo per il Lecce, darebbe futuro e continuità alla città e alla squadra”.

DALLA C ALL’OLIMPO.Nel 2022 avrò 34 anni. Non so se chiuderò la carriera a Lecce. In questo calcio se tu dai tanto tutto ti torna indietro, ma bisogna sempre continuare a far bene. Se sono qua dopo anni di C me lo sono meritato ma non ho dei bonus da giocare. Se farò bene ci sarà una lunga storia col Lecce, ma dipende tutto da me”.

VERONA. Mancosu pone l’accento sulla partita di domenica contro l’Hellas Verona: “Siamo alla seconda partita, in casa bisogna vincere. Il fortino del Via del Mare deve essere una costante e le salvezze si costruiscono così. Bisogna trovare i giusti meccanismi, i nuovi si devono integrare. Ci deve essere umiltà in ogni partita, pensare che gli altri sono più forti anche se non lo sono. Così c’è attenzione e concentrazione sempre. Uscirà la prestazione e forse la vittoria. In questi due anni ci ha contraddistinto l’umiltà”.

PRECEDENTI. Al Verona è legata una delle più grandi prestazioni del capitano, autore di un gran gol al Bentegodi: “Speriamo che si siano dimenticati del mio gol a Verona. Ricordo quella notte, fu il passaggio simbolico dalla C alla B, vorrei ripetere ciò che successe un anno fa”.

TIFO DEVASTANTE? DI PIU’. “Il record abbonati? Mi aspettavo una risposta così positiva. MI chiedono la Serie A dal primo giorno, la piazza è questa ed è giusto chiedere la dimensione. La risposta del tifo è stata devastante, anche più di devastante. Anzi, se esiste un aggettivo ancor più forte scrivetelo”. La risposta al quesito di Mancosu la rimandiamo ai quasi 19000 innamorati e, soprattutto, all’undici che scenderà in campo domenica con la casacca giallorossa.

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