Come successo a San Siro, prima del rigore, trasformato da Mancosu, c’è stato il ballottaggio tra il capitano e l’attaccante, che non ha partecipato all’esultanza. Nel post partita però i chiarimenti, diretti per il numero 8, social per El Khouma.
Mancosu o Babacar dagli undici metri? Questo è il problema. Il dilemma si è ripetuto oggi dopo il tocco di mano di De Ligt con conseguente fischio del direttore di gara Valeri. L’epilogo lo conosciamo tutti. E’ il prima, e soprattutto il dopo, che va puntualizzato in una giornata decisamente felice per il Lecce.
Babacar, prima della realizzazione di Mancosu, si è avvicinato al dischetto reclamando il pallone dal sardo. Quest’ultimo, però, non ha ascoltato e, concentrandosi prima della battuta, è andato per la sua strada. Tachtsidis, pacere anche a San Siro nell’esultanza dopo il gol qui ripresa nella fotosequenza, ha accompagnato il senegalese al limite dell’area prima della battuta vincente.
Marco Mancosu ha parlato a riguardo in mixed-zone: “A Milano avevo lasciato a Babacar il rigore. Da capitano mi sono preso la responsabilità, Baba se lo meritava per quello che fa in campo e per sbloccarsi. Oggi però sentivo il dovere di calciarlo, mi sono presentato sul dischetto senza problemi e senza pensare a nulla, anche perchè se avessi pensato a qualcosa sarebbe stato più difficile”.
Dalle parole del numero 8 si legge chiara la gerarchia. Mancosu, autore di 4 penalty su 4, prima scelta e Babacar, che all’esultanza vicino la panchina di Coppola non ha partecipato, dietro. La battuta del rigore col Milan potrebbe sembrare quindi una concessione, uno strappo a regole già definite.
A sminuire, giustamente, il tutto è arrivata anche la storia Instagram (qui riportata) dell’attaccante. “Viene prima la squadra poi il personale. Siamo Lecce forza guerrieri”, il messaggio inequivocabile di Babacar, voglioso di bissare la rete messa a segno al Meazza.
Baba I goal li devi fare su azione sei il nostro ariete ricordatelo sfonda la rete ti stiamo aspettando…