Dopo l’ottima prova con la Lazio, i giallorossi correggono il tiro dietro (non meritavano di prendere due gol) e sopperiscono alle assenze reagendo da squadra vera.
Questo Lecce ci fa sognare. Niente scudetti, niente Europa, niente possibilità di salvarsi in scioltezza o di immaginare un campionato in discesa. Niente voli pindarici, insomma. Un sogno concreto, un sogno chiamato salvezza la lotta per la quale era tutt’altro che da dare per scontata. E ieri con il Cagliari i giallorossi hanno dato l’ennesima dimostrazione di esserci e di voler e poter lottare fino all’ultimo.
Eppure la sfida ai sardi aveva tutti i presupposti per sembra una gara stregata. Ben quattro titolari fuori, poi il diluvio e il rinvio. E, poi ancora l’iniziale andamento del match: il Lecce a giocare e tirare (alla fine le conclusioni saranno ben 28), il Cagliari a segnare in modo casuale. Un fallo di mano e un rinvio sbagliato, poi zero sofferenza al cospetto della squadra più informa del campionato assieme a quella Lazio già affrontata a testa altissima due settimane prima.
Si può dire che l’undici di Liverani si trovasse sotto senza sapere come. E senza meritarlo, soprattutto. E’ in quei momenti che una squadra dal carattere debole, una squadra che non riesce a sopperire al deficit tecnico con la collettività si può facilmente sciogliere.
E invece gli spettatori del Via del Mare hanno potuto assistere a reazioni sempre più veementi. C’è stata la reazione all’ingiusto svantaggio firmato Joao Pedro, proseguita con un avvio di ripresa sontuoso. C’è stata all’agghiacciante bis di Nainggolan in un climax ascendente tradottosi nell’assedio successivo al rigore di Lapadula. In quei minuti si sapeva che per il pari sarebbe stato questione di istanti. Nulla di scontato, per carità, ma era assolutamente nell’aria.
E c’era anche la sensazione che, se la gara fosse durata anche pochi minuti di più, il Lecce si sarebbe potuto avvicinare a una vittoria che avrebbe meritato. E pienamente, ci aggiungiamo, proprio per come i giallorossi hanno superato ostacoli che avrebbero abbattuto anche undici bisonti.
Invece no, i giallorossi hanno risposto presente l’ennesima volta in questa Serie A. E’ vero, la vittoria manca da due mesi, nel corso delle quali sono state tuttavia affrontate tutte le big. Con tanti risultati positivi e sempre (Bergamo a parte) con ottime prestazioni. E poi gli episodi sfortunati, dagli infortuni alle singolarità arbitrali, non potranno voltare le spalle per sempre ai giallorossi. Alla luce di ciò, come si può non crederci?
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I piedi di tabanelli in panchina stanno bene