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ESCLUSIVA – Castillo: “L’entusiasmo del Lecce può fare la differenza. Il Salento è magico”

L’argentino con un passato da attaccante giallorosso e della Fiorentina ha parlato anche della sfida di domani: “Può succedere di tutto”.

Tra i tanti ex calciatori che hanno vestito le maglie di Lecce e Fiorentina, ce n’è uno che, nel 2009, salutò i giallorossi proprio per approdare in viola. Si tratta di Josè Ignacio Castillo, detto Nacho, bomber argentino esploso tra i dilettanti e che proprio al Via del Mare esordì in Serie A. Noi lo abbiamo sentito in esclusiva per parlare del suo passato e dell’imminente sfida tra salentini e toscani.

Fiorentina-Lecce è la partita tra due delle tre squadre con cui hai giocato in Serie A. A quale delle due maglie sei rimasto più legato?

“In giallorosso ho fatto sicuramente meglio sul piano personale, giocando in una terra che già conoscevo e a cui sono legatissimo. A Firenze è andato meno bene, ma giocavo in una squadra fortissima e città e piazza mi hanno dato tanto. Mi risulta difficile indicare una delle due squadre sono più legato, come lo sarebbe con altre realtà vissute in carriera. Ognuna mi ha lasciato qualcosa di importante”.

Che partita pensi sarà quella di sabato sera?

“Diciamo che le due squadre ci arrivano in modo diverso. A Lecce c’è grande entusiasmo, perché la piazza è tornata in A dopo tanti anni di assenza e perché i ragazzi di Liverani stanno mostrando buone cose, nonostante la posizione in classifica non sia delle migliori. La Fiorentina sta meglio in classifica, ma viene da due ko di fila e i tifosi sono in fermento. Anche perché i risultati non sono in linea con gli investimenti fatti. Mi aspetto dunque una gara tirata”.

Tornando al passato, che ricordi hai di Lecce?

“Ricordi splendidi, quelli di una piazza calda che vive di calcio. Fu un peccato retrocedere, perché eravamo una squadra che poteva ottenere la salvezza, ma siamo stati sfortunati in più di un’occasione. Sul piano personale arrivai per fare la terza punta, ma mi guadagnai presto una maglia da titolare. Alla fine riuscii a realizzare 7 gol e a togliermi qualche soddisfazione. Davvero peccato per il risultato di squadra”.

E dei sei mesi di esperienza con la maglia della Fiorentina?

“Fu un’esperienza a metà, perché a gennaio passai al Bari. Sapevo di non poter sperare in troppo spazio perché approdai in viola per fare da vice a un grande come Gilardino. La mia esperienza al Franchi fu però segnata da due infortuni in successione che non mi hanno permesso di sfruttare le occasioni che si sarebbero presentate. Peccato, perché quella era una squadra davvero forte, capace di fare strada in Champions League“.

Sulla tua annata, positiva sul piano personale, con la maglia de Lecce, hanno avuto un peso positivo le stagioni con le maglie di Nardò e Gallipoli?

“Assolutamente sì, perché conoscevo già il Salento, avevo tanti amici e ho avuto una spinta in più dal punto di vista dell’ambientamento. Sia a Nardò che a Gallipoli ho fatto bene, segnando tanto e vincendo. In quegli anni mi sono innamorato di questa terra magica, tra le più belle al mondo ed in cui c’è una qualità della vita altissima. Ci torno sempre volentieri, l’ultima volta solo due mesi fa”.

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