L’incontro con il Genoa ci porta a ricordare la vittoria della stagione 1989/1990. Una bomba di Barbas rimbalzata sulla traversa e poi finita beffardamente in rete aprì il tabellino.
La fine degli anni Ottanta rappresenta uno dei periodi più belli della storia del Lecce. Rispetto ai successi più recenti, la squadra giallorossa aveva ancora un alone di mistero, quasi sconosciuto, per la maggioranza dell’Italia sportiva. Erano gli anni della Serie A campionato più bello del mondo e dei giallorossi spinti dal calore, climatico e ambientale, del Via del Mare che pareva un’arena sudamericana.
Il campionato 1989/90 raccontò la seconda salvezza consecutiva della squadra allenata da Carletto Mazzone. I partenti Vanoli, Enzo e Baroni furono rimpiazzati da Carannante, Ferri e Marino. Mentre il Napoli di Maradona conquistò il secondo scudetto, il Lecce chiuse al quattordicesimo posto, l’ultimo utile per rimanere in A con una lunghezza di vantaggio sull’Udinese.
Uno dei momenti più belli, forse secondo soltanto al derby vinto 1-0 sul Bari con gol di Vincze, fu proprio Lecce-Genoa 2-1, prima gara del girone di ritorno, e non soltanto per i due punti conquistati. Beto Barbas, leader tecnico insieme a Pedro Pablo Pasculli, regalò un ricordo indelebile con una delle sue “bombe”, che, nei commenti scomodarono… l’altissimo.
Nella gara precedente, infatti, il Lecce era rimasto a bocca asciutta con la Juventus anche a causa dei legni. Il compianto presidente Franco Iurlano, fervente credente, nella settimana precedente a Lecce-Genoa, portò la squadra a farsi benedire in una chiesetta di campagna. Gregori, il portiere rossoblù battuto, un po’ colpevole, parlò anche di malocchio nel leggere la traiettoria scagliata dall’argentino.
LA PARTITA. Pronti, via e Barbas fa esplodere il Via del Mare. Punizione dalla distanza che coglie in pieno la traversa e, rimbalzando sul terreno carica d’effetto, s’infila in porta. Quattro minuti dopo, il destro al volo di Benedetti batte ancora Gregori e regala il raddoppio al Lecce.
Sotto di due gol, il Genoa paga il colpo e non riesce a pungere dalle parti di Terraneo, nel primo tempo impegnato solo per un’uscita su Ruotolo. In apertura di ripresa, Marino manca di testa l’appuntamento col 3-0 (parata del portiere genoano) e poi Torrente dice no sulla linea a Benedetti.
Nel finale, il Genoa si rialza e, dopo due parate di Terraneo su Perdomo e Fontolan, lo stesso attaccante realizza di rapina il 2-1 definitivo a 2′ dalla fine.
Il tabellino
07/01/1990 – Lecce, stadio Via del Mare 18° giornata del Campionato di Serie A 1989/1990
Lecce-Genoa 2-1
Lecce: Terraneo, Garzya, Marino, Conte, Levanto, Carannante, Moriero, Barbas, Pasculli (75’Miggiano), Benedetti (56’Ferri), Vincze. Allenatore Carlo Mazzone
Genoa: Gregori, Torrente, Caricola, Collovati, Perdomo, Signorini, Eranio, Ruotolo, Fontolan, Ruben Paz (46’Fiorin), Urban. Allenatore Franco Scoglio.
Marcatori 9’Barbas (L), 14’Benedetti (L), 88’Fontolan (G)
Espulso Miggiano (L) all’89’
Arbitro Frigerio di Milano
[…] del Lecce consecutivi. L’ultimo di questi coincide con il primo faccia a faccia in Serie A: era la stagione 1989/90 e l’uno-due Barbas-Benedetti consegnò all’undici di Mazzone una vittoria fondamentale per la […]
Ma il portiere del Genoa, non era Spagnulo?