Fabio Liverani sorride per l’ampia disponibilità di giocatori a centrocampo ma non si fida del Napoli di Gattuso contro cui servirà una gara perfetta.

I DUBBI. “Davanti non abbiamo recuperato nessuno e fortunatamente non abbiamo avuto altri problemi e quindi ci saranno Falco e Lapadula. A centrocampo c’è competizione e per me ci sono alternative e dubbi e possiamo giocare con caratteristiche diverse. Mi porterò questi dubbi fino alle fine, oggi finalmente ho un reparto consono alla categoria sia interministeriale di quantità e qualità e sono contento di poter allenare in questo modo. Dietro il pensiero è relativo alla presenza o meno di Calderoni, se utilizzarlo dal primo minuto o a gara in corso. Voglio però una squadra al 100% perché servirà attenzione e qualità per novanta minuti”.

SAPONARA. “Ha avuto la febbre in settimana,  ma questo non esclude la possibilità che possa essere in campo dal primo minuto”.

LA PANCHINA D’ARGENTO. “Ringrazio tutti lo voglio condividere con tutto lo staff e la squadra la proprietà, la stampa e la città. E’ un premio importante che arriva dai miei colleghi. Ma queste soddisfazioni arrivano perché c’è un collettivo che lavora bene”.

IL PLAY. ” Dipende molto da come gioca il Napoli, deciderò alla fine se metterne uno da schermo o più da palleggio. Deiola può essere uno schermo quando ci sono molti giocatori offensivi e ci può dare equilibrio. Oggi però avere tre alternative in quel ruolo significa che siamo una squadra più adeguata a questo campionato.”.

L’INTEGRAZIONE. “Tutto procede per il meglio, perchè c’è uno zoccolo duro che gli ha permesso di sentirsi subito a casa. Ora dobbiamo lavorare sull’intesa sul campo e sulle idee. Devo dire che chi è arrivato è giunto qui con grande entusiasmo”

GESTIONE FALCO. “Per me Pippo non è mai stato un problema, lui rappresenta un valore aggiunto che io devo sfruttare al meglio e permettergli di esprimersi nel migliore dei modi, allestendo una squadra che possa lavorare per lui, quando questo non si è verificato ho dovuto sacrificarlo. Anche perchè mettere Falco o quando no è al top, o quando la squadra non gioca palla a terra significa fargli perdere delle certezze che con il lavoro aveva trovato. Verona e Inter non erano due partite adatte a lui, ho scelto di preservarlo per portarlo ad una condizione ottimale e metterlo dentro nelle partite in cui può esprimersi al meglio”.

LA PROVA DEI NUOVI. “Credo che loro sono andati oltre alle possibilità previste. Sapevo che avevamo preso dei giocatori di qualità alta, in senso totale. Barak ha qualità tecniche e fisiche, Deiola ha portato la fisicità che ci serviva e Saponara ha un estro importante, Donati ha l’esperienza giusta e Paz rappresenta un’alternativa importante. La vittoria di domenica non ci deve accecare, altrimenti rischiamo di sbandare nelle prossime gare in cui dobbiamo mantenere alta l’attenzione. Ci serve continuità di prestazione e di risultati”.

IL RUOLO DI LIVERANI. “Per mentalità italiana sono pochi gli allenatori che possono lavorare come me in questa società. Qui sono sempre stato messo nelle condizioni migliori per poter lavorare. Io quando sono arrivato qui ho trovato una società importante sotto tutti i punti di vista. Con il direttore sportivo abbiamo fatto dei successi e abbiamo superato le difficoltà che in ogni città ci sono state. Come tutti però dobbiamo cercare di crescere velocemente, perchè nel mondo del calcio l’unica cosa che conta sono i risultati e questi si raggiungono con la crescita. Oggi qui a Lecce siamo tutti sullo stesso binario e nella stessa direzione, sotto questo profilo c’è serenità, rispetto e stima”.

BARAK. “A Udine c’erano dei parametri diversi dai nostri. Qui è arrivato in buone condizioni, gli manca il ritmo partita. Nella testa ha un obiettivo importante e vuole arrivare all’europeo. Per lui è uno stimolo eccezionale che rappresenta un traguardo fondamentale per il suo futuro”.

IL NAPOLI. “Gattuso è arrivato a Napoli dopo uno tsunami e sta ricostruendo con grande fatica. Ad inizio campionato loro erano, insieme all’Inter l’anti Juventus, poi è successo qualcosa. Gattuso ha ricompattato un’ambiente difficilissimo raccolto in un modo complicato. Le 40.000 presenze di domani significa tanto e contro il Lecce si preparano alla sfida di Champions. Non parlo dei giocatori perché sono una squadra forte. Rimane per noi una sfida quasi impossibile, ma è bello per noi giocare in uno degli stadi più importanti del nostro calcio”.

PROSPETTIVE. “Possiamo crescere ancora molto. In questo gruppo tutti e venti possono pensare di poter giocare titolari. Ora abbiamo ampi margini di miglioramento”. 

LE PANCHINE. Liverani, concludendo la stagione, supererebbe le cento presenze da allenatore del Lecce: “Arrivare ad un traguardo importante come questo ha un valore molto alto, perché ci si identifica nella società nella città e diventi quasi un figlio adottato di un ambiente ed è per me motivo di orgoglio. Ogni anno cerchiamo sempre di alzare l’asticella”.