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GdM – Giacomazzi: “Stagione 2002-03, non potrò mai dimenticare il gol e la gara contro il Palermo”

L’ex calciatore giallorosso ricorda a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) quel 30 marzo 2003, giorno in cui il Lecce, vincendo per 2-1, in rimonta, la gara interna disputata con il Genoa, mise in cassaforte tre punti preziosi nell’economia della lotta per la promozione dalla B alla A.

Alla lunga, la formazione all’epoca, allenata da Delio Rossi, ottenne il salto di categoria, piazzandosi terza, dietro al Siena ed alla Sampdoria.

RICORDI DELLA STAGIONE.Quello 2002/2003 è stato un campionato cadetto molto difficile, ricco di compagini blasonate. Oltre alle squadre, che si piazzarono ai primi tre posti, c’erano team blasonati: come il Palermo, che si arrese solo all’ultimo turno, contro di noi; come Napoli, Cagliari e Verona, che non andarono oltre la metà classifica; o come Genoa e Catania, che retrocessero. La nostra era una formazione che poteva contare su diversi giovani interessanti e su un gruppetto di calciatori molto esperti, primo fra tutti Piangerelli”.

RICORDI DI QUEL MATCH.Fu un incontro complicato, nel quale non riuscimmo ad esprimerci al meglio e nel quale passammo in svantaggio ad inizio ripresa (con una rete su calcio piazzato realizzata da Breda, ndr). Comunque, pareggiammo con Chevanton (con un calcio piazzato dalla lunga distanza, sul quale saltarono in tanti senza colpire la palla, mandando a vuoto il portiere Brivio, ndr). Io firmai il gol del 2-1, su una corta respinta dell’estremo difensore rivale. Così incamerammo tre punti pesanti per il raggiungimento del traguardo finale”.

VITTORIA CONTRO IL PALERMO PER 3-0 CON GOL.Questa partita è scolpita nella mia mente. Né potrebbe essere diversamente, se si considera che sancì la promozione in A in un Via del Mare stracolmo e ribollente di entusiasmo. In avvio, sblocco il risultato Camorani. Io raddoppiai, ad inizio ripresa, e poi Bojinov firmò il 3-0, mettendo al sicuro il risultato e dando così l’inizio ai festeggiamenti, che esplosero al triplice fischio dell’arbitro. Insomma, una annata indimenticabile, come sempre accade quando si centra una promozione”.

STOP FORZATO.La situazione è grave. Vedere in televisione cosa stanno vivendo alcune regioni, su tutte la Lombardia, è terribile. Ma nessuno può sentirsi al sicuro da questa pandemia. La mia famiglia non esce da casa da 25 giorni. Al massimo andiamo giù in garage. Questo è il momento della responsabilità, verso noi stessi e verso gli altri. Gli esperti hanno chiarito che si vince solo limitando i contatti ed è ciò che dovremmo fare tutti, per dare una mano ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine, ai volontari, che stanno lottando per noi. Io cerco di spiegare cosa stia accadendo da noi ai parenti che vivono in Uruguay, per metterli in guardia. Spero che nella mia terra d’origine adottino presto tutti i provvedimenti necessari”.

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