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Saraniti a CL: “In estate mi seguì anche il Bari. Io a Palermo? In C non si può rifiutare”

Durante la nostra diretta Facebook di ieri sera, l’attaccante parla dell’estate da partente vissuta dopo la promozione del Lecce in Serie A. Prima di passare in prestito al Vicenza, il classe 1988 è stato corteggiato da numerose compagini.

IL PALERMO DI LIVERANI E BOVO. Nella giornata della solidarietà di tante bandiere rosanero come Liverani, Miccoli e Bovo, vicini alla gente più povera del capoluogo siciliano, Saraniti racconta: “Hanno fatto una cosa veramente stupenda. Palermo è grande, ha molti quartieri bisognosi, non seguiti a livello sociale. I ragazzi hanno fatto una cosa fantastica. Ho visto il post di Miccoli e mi sono emozionato. Nelle città come Palermo, Napoli, Catania, Messina e altre città c’è bisogno, e il comune ha fatto ma non tanto. Anche grazie a questa gente tante famiglie bisognose possono portare un po’ di pane a casa. Loro sono la storia di Palermo. A parte la C, la storia l’hanno fatta loro: Liverani, Miccoli, Balzaretti, Zaccardo e gli altri”. 

L’ESTATE SCORSA CON LA CORTE DEL BARI. “Ho dato poco in B al Lecce. Il mister mi ha fatto esordire, devo tanto a Liverani allenatore che mi ha portato in B a 30 anni. I percorsi prendono strade diverse. Io sono innamorato di Lecce, mi ha dato tanto se non tutto a livello calcistico, ma era giusto puntare su altri. Se avessi fatto qualcosa in più in B, magari ci avrei pensato. Chi mi ha seguito in estate? Da premettere che non ho avuto pressione alcuna dal Lecce. Ho fatto il ritiro al Kick-Off tranquillamente. Venivo da un anno un po’ così tra la parentesi qui e a Viterbo, con Camilli, a livello mentale è stato devastante. Poi metti anche i miei infortuni. A luglio mi hanno contattato la Sambenedettese e un’altra squadra, rivale del Lecce (ride, ndr). Con il Bari poi non ci siamo trovati”.

E POI LA SOLUZIONE. “Il presidente del Vicenza ha poi chiamato il mio procuratore, ha insistito per portarmi in Veneto e poi, dopo un confronto con mia moglie, ho scelto il nord. A Vicenza sono leggermente freddi, ma il calore del Menti si fa sentire durante le partite. Luca Di Matteo, compagno a Lecce, è stato decisivo nella mia scelta di trasferirmi su”. 

SARANITI A PALERMO. “C’è stato un contatto. Parecchi tifosi, amici miei, hanno capito che a 31 anni non potevo scendere in D. E’ una questione di categoria. Ci ho messo tanto per arrivare tra i pro, 9 anni fa ero in Eccellenza, e tra i pro voglio rimanere. Andare a mungere la vacca, come si suol dire, a casa mia…non mi andava. Il Palermo avrebbe fatto di tutto per portarmi, ma non devo mungere nessuno. E’ stato solo un problema di categoria, non economico, avrebbero fatto qualunque cosa. I tifosi stessi lo hanno capito. Col Palermo in C? Eh ci penso, eccome se ci penso. Palermo non si può rifiutare in C”.

DA AVVERSARIO AL BARBERA. “Da palermitano, giocare al Barbera è sempre una sensazione unica. Giocare col Lecce, una tifoseria vicina se non gemellata, a casa mia, è una cosa fantastica. E’ stata una bella emozione”.

Leggi qui la prima parte della chiacchierata con il racconto dei giorni successivi alla positività al COVID-19

 

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