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Lapadula: “Nel Salento mi sento a casa. Far volare ancora i tifosi del Lecce per riscattarmi”

Il bomber giallorosso, nel corso di una diretta Instagram con il canale ufficiale del club, ha parlato dei principali temi quali la ripartenza ed i primi due terzi di campionato della sua squadra.

NOSTALGIA. “Mi manca tanto il campo, le partite ed anche gli allenamenti con la squadra. Passare il tempo con i fantastici ragazzi che compongono il nostro gruppo. Speriamo che questo periodo possa passare quanto prima”.

RIPRESA. “Secondo me saranno importantissimi i giorni antecedenti al 4 maggio, in cui dovremo fare tutti attenzione. Dopodiché lavoreremo per riprendere quanto prima la forma migliore. Dovremo sudare, ma non credo sarà un problema”.

ESULTANZA. “Festeggiare con le braccia aperte mi piace tantissimo, mi sembra di volare e di far volare i miei tifosi. E’ questa la ragione dell’imitare l’apertura alare”.

RUOLI. “Ho iniziato da piccolo da portiere, poi dopo qualche anno mi sono spostato a centrocampo. Col passare del tempo ho avanzato il mio raggio d’azione, spostandomi sulla trequarti fino ad arrivare al ruolo di punta. A consacrarmi in quel ruolo è stato l’anno in C2 a 20 anni”.

RISCATTO. “Non ci ho pensato su due volte ad accettare il Lecce, che per me è una grande opportunità di rilancio. Lecce vuol dire riscatto, un’occasione che non ho intenzione di mancare”.

MOMENTO DIFFICILE. “Da Roma alla sosta per me non è stato semplice. Prima quel gol annullato con la Lazio, poi il rosso con il Cagliari e infine un altro gol regolare annullato con la Spal. Tutto sembrava remarmi contro, ma con l’aiuto dei compagni è andato tutto per il meglio ed ho superato il momento”.

CITTA’ E TERRITORIO. “Amo Lecce, amo il centro storico di una città stupenda, il suo territorio, la sua gente ed il pasticciotto, di cui sono golosissimo. Qui mi trovo benissimo e mi sento a casa, essendo originario di Savelletri“.

INTESA. “Ci troviamo talmente bene tra compagni fuori dal campo che avere un’ottima intesa dentro credo sia anche una bella conseguenza. Saponara? Un ragazzo splendido ed un grande amico”.

MITO. “Sono cresciuto su Del Piero come simbolo, essendo di Torino ed essendo cresciuto nel settore giovanile della Juventus. Purtroppo non ho avuto il piacere di parlarci di persona, per poco non ci siamo trovati. Un peccato, è un grandissimo esempio”.

GOL PIU’ SIGNIFICATIVI. “Il più bello è quello che devo ancora fare. Del passato sono legatissimo a quello realizzato in Ravenna-Salernitana, il primo tra i professionisti. Poi mi hanno tolto l’esultanza più bella, in occasione del 2-2, poi annullato, con la Lazio. Sarebbe stato il centro più importante della stagione, perché probabilmente ci avrebbe portato punti importanti su di un campo difficile in un match in cui abbiamo giocato a livelli altissimi”.

MIGLIOR MOMENTO. “Credo che il periodo con la qualità del gioco migliore sia stato tra Milano e la Lazio. Lì abbiamo avuto grandissima continuità di risultati, giocando bene contro squadre forti e crescendo tantissimo. Avremmo meritato qualcosa in più, soprattutto con Samp e Lazio”.

CULTURA SALENTINA. “Appena arrivai in giallorosso mi colpì subito la canzone “La Rondinella”. Poi ancora il celebre detto “Salento, lu sule lu mare lu jentu”, tra le poche cose che sono in grado di pronunciare in dialetto salentino. Una cultura molto affascinante”.

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