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GdM – Vanoli: “Milan e Juve? Nel calcio alcune imprese riescono perché il senso di appartenenza permette di superare tutto”

L’ex calciatore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della prossima sfida Lecce-Milan alla ripresa del campionato.

SENSO DI APPARTENENZA PER BATTERE LE BIG. «Nel calcio, certe imprese riescono perché un gruppo di calciatori, con il loro allenatore, hanno un grande senso di appartenenza nei confronti della loro squadra e riescono a spingersi oltre l’ostacolo, colmando il gap esistente sulla carta rispetto a rivali di gran lunga più quotati o magari centrando un risultato complessivo, la promozione oppure la salvezza, del quale in sede di pronostici non erano accreditati. Ebbene, alla ripresa del campionato, lunedì prossimo, contro il Milan, al Via del Mare, e nel turno seguente, contro la Juventus, a Torino, il Lecce dovrà fare leva proprio su questo sentimento, che il complesso diretto da Fabio Liverani ha, per conquistare punti utili al raggiungimento del traguardo finale».

LECCE TRA MILAN E JUVENTUS. «Il Milan, primo avversario del Lecce, ha dimostrato in Coppa Italia, venerdì, con la Juventus, di essere solido ed organizzato. Inoltre, pur non essendo da alcuni anni ai vertici, può contare su elementi di spessore. Pertanto, l’incontro si preannuncia complicato, ma ho fiducia nel Lecce e nelle scelte di Liverani, anche se bisogna ammettere che riprendere il filo del discorso, dopo una pausa tanto lunga, sarà difficile. Si va verso un finale di torneo ricco di incognite. I giallorossi, però, hanno un’anima».

DUE VOLTE CONTRO IL MILAN IN CARRIERA. «È accaduto nel 1986 (il 12 gennaio, ndr) e nel 1989 (il 16 aprile, ndr). Nel primo caso, la sfida ricalcò l’andamento dell’intera stagione. Da matricola assoluta, la nostra società e la nostra formazione furono trattate decisamente male, ricevendo numerosi torti arbitrali. All’andata, contro i rossoneri, ci fu annullato un gol regolarissimo di Paciocco, mentre nel ritorno il complesso, all’epoca allenato da Liedholm, sbloccò il risultato su un rigore assai dubbio, trasformato da Virdis, per poi raddoppiare con Hateley. Nella seconda partita affrontammo un Milan stellare, forte del trio olandese Gullit-Van Basten-Rjikaard, di Baresi, Ancelotti, Costacurta. Insomma, lo schieramento che, qualche settimana dopo, avrebbe trionfato in Coppa dei Campioni. Ebbene, questa volta andammo subito in rete con Benedetti, per poi subire la rete dell’1-1 di Virdis, ma il risultato non mutò sino alla fine e mettemmo da parte un punto pesante nell’ottica-salvezza».

GABRIEL, SAPONARA E LAPADULA EX ROSSONERI. «Conosco abbastanza bene Lapadula, che militava nel Gorica, nel torneo sloveno, quando io allenavo il Koper. È un lottatore e non mi meraviglierei se tirasse fuori una grande prestazione, ma anche Gabriele Saponara sono calciatori di valore e ci terranno a fare bene. Decisiva, però, sarà la prova d’assieme».

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