I giallorossi infilano il quarto ko di fila, ma le dirette concorrenti non ne approfittano. Oggi perdono tutte quelle scese in campo.
Se Sparta piange, Atene non ride. Scomodiamo un celebre proverbio di matrice ellenistica per descrivere la situazione nella bassa classifica della Serie A dopo questa domenica. Il Lecce è uscito con le ossa rotte dallo Juventus Stadium, incassando un 4-0 secco ed inanellando il quarto ko di fila. Ma le rivali non hanno fatto meglio, anzi.
Escluse Brescia e Genoa che, affrontandosi direttamente, si sono ieri divise la posta in palio, le altre sono tutte andate ko. Si sapeva già di Torino e Fiorentina, scese in campo anch’esse di sabato. A queste si aggiungono tutte quelle impegnate fino a pochi minuti fa nei match domenicali.
Le speranze della Spal di rimontare si affievoliscono ulteriormente. Gli estensi sono andati ko per 3-1 al San Paolo di Napoli, nonostante l’illusorio ma momentaneo 1-1 di Petagna. Callejon e Younes hanno posto la parola fine sulle velleità ospiti.
Ci ha provato, ma nulla da fare anche per l’Udinese. I friulani hanno a lungo tenuto testa alla straripante Atalanta, andando subito sotto per effetto del centro di Zapata ma agguantando il pari con Lasagna. Poi si scatena l’ex Lecce Muriel: doppietta e inutile nuovo gol della bandiera ancora di Lasanga. Per i bianconeri è crisi aperta.
Ma la notizia più incoraggiante arriva da Marassi. La Sampdoria, prossimo avversario dei giallorossi, è andata ko 1-2 con il Bologna. Dopo un discreto primo tempo, i doriani sono crollati nel secondo, subendo l’uno-due Barrow-Orsolini. Nessuno dei diffidati tra i blucerchiati è stato ammonito, ma la formazione di Ranieri ha palesato una condizione non delle migliori. Una buona base da cui ripartire per il Lecce.