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GdS – L’intervista doppia ai fratelli Mancosu

Interessante intervista realizzata dalla Gazzetta dello Sport ai fratelli Mancosu, che domenica saranno avversari.

L’ultima sfida.

Matteo: La scorsa estate, in spiaggia a Orrì, vicino Tortolì: a due tocchi, l’ho strabattuto”.

Marco: Al Petto, a beach tennis. E non c’è stata storia: con me, non vede palla”

Giocare insieme sarebbe stato possibile?

Matteo: “Non mi risulta”.

Marco: Mister Carboni, nel Benevento, mi chiese notizie di lui, che era nel Trapani”.

Chi il più bravo nel calcio?

Matteo: “Marco. Ha sempre fatto la differenza, sin da piccolo: forte tecnicamente e cresciuto fisicamente in fretta”.

Marco: “Io. Anche perché Matteo si è… rivelato a 27 anni, alla Vigor Lamezia”.

E a scuola?

Matteo: Da primogenito, e con mamma Paoletta professoressa di biologia, ho dovuto studiare anche per lui e per Marcello, l’altro fratello”.

Marco: Matteo. Aveva una memoria eccezionale, gli veniva facile studiare. Io pensavo solo al calcio; ho preso la maturità scientifica, recuperando con le scuole private”.

Con le donne invece?

Matteo: “Marcello era il bello di casa. Marco si fidanzò subito con Valeria, come sposi per sempre”.

Marco: “Ero fuori concorso, con potevo competere con qui due. Beati loro!”.

La qualità calcistica che invidi a tuo fratello.

Matteo: “La fenica, la visione di gioco, il tiro dalla distanza e la cattiveria negli inserimenti. Insomma, tutto”.

Marco: “La sua impressionante velocità, è imprendibile in progressione palla al piede”.

Cosa ti faceva arrabbiare di tuto fratello?

Matteo: “Da bambino, facevo le rime con i cognomi dei suoi compagni di scuola e piangeva. Si lamentava da babbo e nonno”.

Marco: “Storia recente. Gli faccio il gavettone quando si addormenta sul divano”.

Perché avete giocato poco in A?

Matteo: “Vuol dire che non meritavo più di 13 presenze”

Marco: “Per me è arrivata tardi la miscela perfetta. A Lecce ho scoperto il paradiso, trovando l’ambiente perfetto”.

Tuo fratello è un mito perché?

Matteo: ” Perché non ha mai mollato. Quando ha chiuso col Cagliari, è ripartito dal basso. E ha raccolto i frutti nella splendida parentesi a Lecce”.

Marco: “Perché ha coronato il suo ma anche il mio sogno: giocare all’estero, in America. Mettevo la sveglia per seguire in tv, nel cuore della notte, le partite del suo Montreal Impact. Matteo mi aveva dato l’app e il codice per vedere la MLS. Vorrei vare anch’io un’esperienza all’estero,  da giocatore o allenatore”.

Per chi tifavate da piccoli?

Matteo: “Per il Milan. Il mio preferito Van Basten, però ho ammirato tanto Gioacchino Prisciandaro, come me partito dal basso. L’ho affrontato in Nuorese-Palazzolo”.

Marco: “Stravedevo per Kaka”.

Nei vari campionati, 180 a 79 gol, 101 di differenza.

Matteo: “Certo. Io sono attaccante. Lui non potrà mai arrivare a quel bottino”.

Marco: “Da centrocampista ho segnato tanto. Sono 4 anni più giovane. Non finisce qui”.

In questo campionato chi ne farà di più?

Matteo: ” Bellissima sfida. Gli ho proposta una scommessa, però facendo una media minuti-gol, visto che spesso parto dalla panchina. Non ha accettato”.

Marco: “Voleva giocarsi solo una cena. Poco! Gli ho detto di mettere soldi sul tavolo”.

Ai vostri portieri, Borra e Gabriel, avete dato consigli sul fratello rigorista?

Matteo: “Lo conoscono bene. E’ bravissimo. Arriva al saltello decisivo e aspetta di vedere dove si butta il portiere”.

Marco: “No. Gabriel studia da se è preparatissimo”.

Domenica per chi faranno il tifo in casa?

Matteo: ” Sperano solo che noi facciamo bene. Peccato senza il Covid, avremmo fatto una rimpatriata, tutti allo stadio. Magari al Via del Mare, al ritorno”.

Marco: “Firmerebbero per un gol di Matteo e per la promozione del Lecce in A”.

Chi temi di più?

Matteo: ” Su tutti Marco. Oltre a Coda e Stepinski, in grande forma, è pericoloso Falco”

Marco: “Matteo e De Luca. Sanno pure entrare a gara in corso e spaccare la partita”.

Dove immagini tuo fratello tra 10 anni?

Matteo: “In panchina. Marco sarà un grande allenatore, io mi accontenterò di fare il suo collaboratore. Dietro le quinte, tanto poi deciderò tutto io”.

Marco: “Si è dichiarato da tempo, Matteo vorrebbe essere il mio vice-allenatore. Ma sono troppo esigente, non so se riesce a starmi dietro. Magari da collaboratore, anche perché il mio secondo sarà Andrea Arrigoni“.

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