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Il rientro del mister ha portato mentalità: disattenzioni al minimo contro la più attrezzata della B

Dopo mesi di sofferenze difensive, il Lecce ha finalmente messo in campo il giusto atteggiamento che ha portato un punto anche in una giornata negativa per lo stanco attacco giallorosso.

Zero disattenzioni clamorose, zero gol subiti. Ne avevamo parlato giusto una settimana fa, dopo la sofferta vittoria con il Vicenza: il Lecce prendeva gol praticamente solo per topiche difensive clamorose, elementari. La retroguardia ha visto i fantasmi anche a Cittadella, perdendo due punti a causa di due colpi di testa di avversari marcati poco e male. Serviva una svolta, un cambio di mentalità, e questo è arrivato ieri anche e soprattutto grazie al rientro in panca del timoniere Eugenio Corini.

Il tecnico, che mancava da Salerno causa Covid, è tornato ad incitare ed indirizzare i suoi da bordocampo, e la novità si è sentita eccome. Godendo di una posizione vista-Corini dalla tribuna stampa del Via del Mare, con la nostra postazione esattamente perpendicolare a poche decine di metri dalla panchina del Lecce, possiamo assicurare come il mister muova la sua squadra curando ogni dettaglio. Come un burattinaio che conosce alla perfezione il miglior modo in cui sfruttare i fili a sua disposizione. E con che grinta, poi: anche quella è mancata tantissimo a Mancosu e compagni nel corso delle recenti uscite.

A dare ulteriore prestigio alla prova di grande attenzione dei salentini, il fatto che questa sia arrivata al cospetto della squadra più attrezzata, a livello di rosa, dell’intera Serie B. Il Monza, pur privato di Balotelli e Dany Mota, vantava elementi fuori categoria come Boateng, Barillà e Frattesi, a tratti imprendibili per dinamismo, ma non solo: Gytkjaer, Marin, Maric, D’Errico danno una varietà da fare invidia. Eppure Gabriel ha dovuto bloccare un solo pallone insidioso nell’arco dell’intero match. Chiaro segnale di come il collettivo giallorosso, se in campo con il giusto atteggiamento, ha tutte le carte in regola per fare buonissime prove difensive pur senza acquistare Nesta o Cannavaro (e con ciò non vogliamo dire che qualcosa dal mercato non serva, anzi). Certo, sacrificare qualcosina in termini di mentalità offensiva ci sta (vedi Adjapong meno punta del solito). E’ però altrettanto vero che con un attacco non in stato di grazia, ma almeno in giornata normale, ieri sarebbe arrivata una vittoria quasi facile.

La strada dell’equilibrio, quella della via di mezzo tra una manovra fluida e votata all’attacco ed un atteggiamento più guardingo, potrebbe essere quella giusta. Di certo non si può pretendere che un undici dalle spiccate doti d’attacco come il Lecce non prenda gol da qui al termine del campionato. Tuttavia non farseli da soli può essere un inizio. Perché, e l’abbiamo visto ieri, una maggiore attenzione, unita ad un’adeguata efficacia in zona gol, può portare a risultati importanti. Contro chiunque.

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