Un match così dai due volti non può non far riflettere il Lecce, come ammesso dallo stesso capitan Mancosu nel dopo-Empoli.
La supersfida di ieri tra Lecce e Empoli offre tanti spunti e tante chiavi di lettura sulla sponda giallorossa, molti dei quali positivi. La reazione, l’essere riusciti a riprendere un match quasi perso contro una squadra tanto forte e soprattutto l’entusiasmo portato dalle forze fresche e giovani. Elementi di cui abbiamo già parlato. C’è però un rovescio della medaglia: una prima ora abbondante di gioco in cui i giallorossi sono apparsi tutto tranne che una squadra da parte sinistra della classifica. Aspetto che certamente non si può ignorare.
Sì, perché assenze, novità e caratura avversaria non sono certo alibi che possono giustificare il Lecce fantasma visto fino all’exploit portato dai ragazzi terribili di Corini. Una premessa: qui non faremo nomi, per evitare che un preoccupante trend venga visto come un j’accuse personale verso questo o quell’altro. O, ancora peggio, che ci si perda nelle polemiche di chi pensa che qualcuno, a più latitudini, voglia fare figli e figliastri.
Qual è, dunque, questo trend? La poca voglia che stanno dimostrando alcuni dei big reduci dalla Serie A (con il Lecce e non) di calarsi appieno in una categoria che, se ne facciano una ragione, non sarà dominata dai giallorossi. I quali hanno nella lotta per poter esprimere al meglio le proprie qualità l’unica arma a propria disposizione per non uscirne come la delusione della Serie B 2020/21.
In passato abbiamo già detto che le goleade in fila di metà andata non abbiano giovato alla mentalità della maggior parte tra i giallorossi, spesso troppo “gonfiati” dagli elogi giusti, ma elaborati male. Ecco, il successivo mese di difficoltà non sembra essere bastato a tutti, e molti tra i giallorossi non riescono a trovare negli stimoli cadetti l’entusiasmo per esprimersi al massimo. Ebbene, questa è la categoria in cui si trovano, e si troveranno (almeno quasi tutti) fino a giugno. Mister Corini deve portarli a fare quell’esame di coscienza necessario per fare il salto di qualità. A livello di personalità, prima che tecnico. Perché restando un’incompiuta, questa squadra rischia di non avere le basi adeguate per il progetto triennale impostato dal club.
Coraggio Presidente. Assecondate ogni idea, ogni respiro, ogni volo del Corvo. A voi vi riempirà d’oro. A noi tifosi “ne bbinchia lu core”.
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