I terrori suscitati ai propri tifosi dalla fase difensiva del Lecce in epoca recente sembrano lontani. E’ il principale risultato del lavoro di Baroni.
Nella scorsa stagione, ma anche nelle due precedenti, una era la certezza per i tifosi del Lecce: sperare che la propria squadra stradominasse l’avversario, segnando almeno 2 o 3 gol, perché altrimenti vincere sarebbe stato impossibile. Sì, perché l’oggettività dei dati e di quanto quanto visto sul campo ci mostrava squadre a strisce giallorosse che giocavano quasi sempre bene, ma che troppo spesso dovevano faticare il triplo per ovviare ad insuperabili lacune che portavano a partire ad handicap. Da queste Marco Baroni è partito per il nuovo corso, ed ora i risultati si vedono.
A lungo si è pensato che il problema fosse (soprattutto, se non solo) negli effettivi. Gli errori grossolani erano una costante e spesso, dopo 30-40 minuti di dominio leccese, andavano a favorire vantaggi avversari che cambiavano corso alle partite (e alle stagioni). La realtà del presente ci dimostra invece che i difensori (la maggior parte dei quali vestivano già giallorosso) hanno nelle loro corde la possibilità di disputare intere gare, interi mesi senza commettere ingenuità decisive. Segno inconfutabile che il problema non era nell’incapacità del singolo ma che la matrice era nell’atteggiamento complessivo e nell’organizzazione di reparto e di fase.
D’altronde i numeri parlano chiaro. Da Crotone-Lecce a Frosinone-Lecce passano due mesi, nei quali (escludendo ovviamente il match day dello Stirpe) i giallorossi hanno subito appena quattro gol. Il tutto in ben otto gare in cui si include il centro del cosentino Caso, arrivato di fatto a gara conclusa poiché ampiamente in cassaforte. Il paragone con le prime 4 uscite di Baroni, nelle quali c’era una preparazione fisiologicamente parziale, è eloquente: ben 6 gol raccolti con Cremonese, Como ed Alessandria, match nei quali il Lecce prendeva molti più tiri oltre che reti. Il trend, dunque, è positivo. Toccherà a Baroni ora la fase più difficile: confermarsi e, se possibile, migliorare ancora anche in una difesa che, francamente, per lunghi tratti sta rasentando la perfezione.
Bisogna continuare cosi i campionati in italia si vincono con la miglior difesa, tutta la squadra si sacrifica e da una mano
Onore al mister ha fatto un grandissimo lavoro per quanto riguarda la fase difensiva erano anni che non si correva all’indietro al raddoppio sulle fasce. È per questo che ancora pablo e litonsky sono un po’ più svantaggiati perché non curano tanto la fase difensiva, speriamo possano crescere anche in questo.
Gran pezzo!
Migliorare sempre
saremo tantissimi a Frosinone❤️💛💙
Nel 2018-2019 abbiamo concluso il campionato con la 5 miglior difesa. Abbiamo subito caterve di gol negli ultimi due anni.
Per essere stata una squadra che ha quasi dominato il campionato aver preso quasi 50 gol è troppo, per fortuna davanti eravamo una bomba ma poi in A hai pagato anche la mancanza di solidità arretrata che ti portavi dalla B
Ora i difensori, soprattutto i centrali giocano più sull’ anticipo o comunque cercano di non fare girare gli attaccanti, costringendoli al retropassaggio, soprattutto nelle ripartenze, su questo si vede chiaramente il gioco di Baroni