Lucioni sta vivendo un’annata super, Tuia, Dermaku e i terzini sono sicurezze. La solidità del Lecce, però, va molto oltre i singoli.
Da quando il Lecce ha chiuso la porta, il trend e la classifica sono notevolmente cambiati. E’ sotto gli occhi di tutti che la ritrovata solidità della fase difensiva abbia consentito alla formazione di Baroni di svoltare ancora una volta in crescendo, si spera (ma guai a dare per scontato un esito) per quella decisiva. Attenzione, fase difensiva e non difesa, perché sarebbe un errore ridurre la bravura del collettivo nel contenere gli avversari nelle sole qualità dei singoli.
Non che questi ultimi non abbiano mostrato, grazie al lavoro di tecnico e staff, una crescita spaventosa nel corso della stagione. Al centro per capitan Lucioni gli aggettivi sono finiti (è probabilmente nella miglior stagione della sua carriera), Tuia e Dermaku senza gli acciacchi difensivi avrebbero issato il Lecce in vetta da tempo (quando hanno giocato con continuità i risultati sono stati strepitosi). Sulle corsie, poi, Calabresi ha chiuso le porte d’accesso e, salvo casi decisamente isolati, lo stesso hanno fatto elementi più offensivi come Barreca, Gendrey e Gallo. Il siciliano, in particolare, ha registrato una crescita mostruosa sotto il profilo della tenuta difensiva.
Ma, si diceva, questo Lecce è molto di più. Tutti ricordiamo, per rendere un’idea, i gol a valanga presi un anno fa da un centrocampo che, grossomodo, era lo stesso ed aveva caratteristiche molto simili. Notevolmente cambiata è invece l’attitudine. Alzi la mano chi, e quante volte, ha visto un Lecce spezzato subire attacchi a ripetizione degli avversari. Nel 2020/21 era un’abitudine, anche in partite in controllo e/o dominate. Le parate di Gabriel non si contavano, i tiri altrui dai 25 metri nemmeno.
Quest’anno i reparti sono cortissimi quando c’è da contenere, Hjulmand non è mezza volta fuori posto, le mezzali vanno a mille (no, non vengono sostituite sempre per prime perché stanno deludendo) pur di non lasciare pertugi centrali con il danese in inferiorità. Ma la difesa parte da ancor più avanti, perché se ieri Gabriel ha preso il pallone in mano due mezze volte è anche perché Strefezza e Di Mariano sono tornati decine di volte a raddoppiare sui terzini. E ancor prima Coda, che arretra fino ad un certo punto ma non lesina sacrifici di pressing. Un’orchestra che sta funzionando e che dovrà farlo fino all’ultimo minuto per non vanificare un lavoro svolto davvero degno di elogi.
L’ho sempre detto che Lucioni non era un pessimo difensore e che i gol presi nei due anni precedenti erano frutto di fasi difensive sbagliate, specialmente dal centrocampo.
Lucioni-Meccariello avrebbero potuto essere anche la coppia difensiva più forte del mondo (e non ho mai detto che lo siano) che avrebbero preso comunque una valanga di gol.
Per lo stesso motivo ho difeso sempre Gabriel ma in certi frangenti ero uno dei pochi.
La tifoseria leccese è molto calda ed è fondamentale trasmettere questo calore ai giocatori ma è proprio nei momenti no che bisognerebbe evitare certi paroloni subito dopo un’amara sconfitta e cercare di analizzare meglio le varie situazioni
Braoni ha fatto davvero un grandissimo lavoro in un solo anno con la stessa difesa degli anni scorsi dove avevano fallito sia liverani che corini, bravissimo mister bravissimi ai ragazzi che lo hanno seguito, ma siamo ancora all’inizio forza ragazzi non si molla di un centimetro
Basta elogi, piedi per terra che ci sono in ballo ancora 12 punti.
Nessuno molla, quindi vincerle tutte
Vincere con la Reggina!!!