
Il portiere brasiliano, titolare negli ultimi tre campionati giallorossi, ha lasciato il Lecce da vincente.
Da due giorni (anche se il suo addio era certo già dal dopo-festa) Gabriel Vasconcelos Ferreira è un calciatore svincolato. Si è interrotto lo scorso 30 giugno, infatti, il suo rapporto con il Lecce, quello che almeno sino ad oggi può essere considerato il suo club della vita. Nel capoluogo salentino per l’estremo mineiro, infatti, oltre 100 match disputati: più del doppio di quanto abbia fatto nel complesso nel resto della sua carriera.
Il goleiro classe 1992 arrivò nell’estate 2019 come un vero colpo di mercato del ds Meluso, che riuscì a sbaragliare la concorrenza per accaparrarselo a parametro zero dopo la promozione di Empoli e la grande annata cadetta a Perugia. E Gabriel ci mise poco a farsi apprezzare dai propri tifosi, risultando decisivo nelle prime vittorie in A con Torino e SPAL e prodigioso in match come quello contro la Juventus al Via del Mare, dove fu il migliore in campo.
Tolti questi episodi, già dagli albori della stagione si intuì quanto sarebbe stato difficile, per lui, resistere ai bombardamenti avversari che lo spiccato gioco offensivo di Liverani favoriva. Non sono mancate, per lui, le goleade al passivo, che alla fine dei giochi lo costringeranno a raccogliere dalla propria porta la bellezza di 76 palloni. D’altro canto sempre il bel gioco offerto dalla squadra per poco non porta all’impresa salvezza, non raggiunta certo non per suoi demeriti.
Confermato in Serie B, ottiene dal neo arrivato Corvino il prolungamento per tentare di riportare il Lecce in A entro i due anni di durata del contratto. La prima annata cadetta termina con la beffa playoff e la rimonta subita. Stavolta le cose lì dietro vanno meglio sebbene solo leggermente, e Gabriel è costretto molto spesso a salvare i risultati con prove impeccabili e anche rigori decisivi (Reggina). Qualche critica piove per le troppe reti prese dalla distanza, ma anche stavolta il bilancio personale è positivo e lui è sempre più titolare, giocando 40 gare su 40 tra regular season e spareggi.
Anche per Baroni, dunque, è l’estremo intoccabile tra i pali. Stavolta la musica è totalmente diversa, non solo perché finalmente può festeggiare in giallorosso ma soprattutto per la quantità di tiri subiti che si dimezza rispetto alle due stagioni precedenti. Stavolta per Gabriel è spesso ordinaria amministrazione, quando è chiamato in causa si dimostra big assoluto della categoria peccando in non più di 2 o 3 circostanze. Una sicurezza decisiva per aiutare i compagni a costituire una difesa bunker, la migliore dell’intera Serie B. Nel mezzo, a gennaio, quella proposta di rinnovo arrivata da Corvino che ha preferito declinare, scegliendo così di lasciare Lecce dopo un totale di 108 incontri disputati. E una promozione che gli consente di dire addio al Salento da campione in carica
