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Quando il Via del Mare fu lo stadio di casa di un club della Lapponia in Coppa delle Coppe

Era il marzo del 1988 ed il piccolo club finlandese del Rovaniemi giocò la sua quinta gara europea della storia nell’impianto leccese

Che lo stadio Via del Mare di Lecce sia stato più volte campo neutro per club diversi da quello giallorosso non è certo una novità. Come non è una novità il fatto che sia stato teatro di match di rilevanza internazionale, dal momento che ha ospitato quattro incontri della Nazionale italiana tra amichevoli e qualificazioni ai Mondiali. Non tutti sanno o si ricordano però che è stato, per un giorno, lo stadio casalingo in campo internazionale di un club distante anni luce, sotto tutti i profili, dalla piazza leccese, per una storia che vale la pena di essere raccontata.

Nel 1987/88 il Via del Mare viveva la sua terza annata dopo la ristrutturazione che lo rese papabile per un Mondiale di Italia ’90 solo assaporato, ospitando quindi le gare di un Lecce che pregustava il ritorno in Serie A. Categoria nella quale l’impianto leccese, da settimo più grande del Belpaese, si trovava certamente più a suo agio, tanto da attirare favori anche in ambiente UEFA. Così già il Milan, nell’autunno 1987, lo scelse per giocare i match interni (usanza diffusa per le big del calcio italiano soprattutto quando i rispettivi impianti erano in restaurazione/rinnovamento o incorrevano in squalifiche) del primo e secondo turno di Coppa UEFA con Sporting Gijon ed Espanyol. Al di là dell’inatteso ko rossonero ai sedicesimi, l’operazione riuscì perfettamente dal punto di vista tecnico, così l’istituzione del calcio europeo segnalò la struttura leccese anche per future eventuali necessità di società non solo italiane.

L’occasione capitò pochi mesi dopo e fu colta nientepopodimeno che dal club più a nord tra tutti i partecipanti alle competizioni continentali in quella stagione. Parliamo del Rovaniemen Palloseura, maggiormente conosciuto come ROPS di Rovaniemi, rinomata località turistica capoluogo della Lapponia in Finlandia. La squadra biancazzurra era impegnata in Coppa delle Coppe in quanto vincitrice del trofeo nazionale nell’anno precedente, ma non disponeva di un impianto all’altezza della situazione. Il Keskuskenttä infatti, oltre a poter ospitare appena 4mila appassionati, era un campo sportivo al chiuso, con terreno in sabbia e sprovvisto di illuminazione. Viste le rigide temperature del nord della Finlandia (tra autunno e inverno si viaggia sui -15 di minima media) è infatti impensabile giocare di sera, così nei primi due turni il ROPS disputa i match interni a mezzogiorno. Con i nordirlandesi del Glentoran e con gli albanesi del Vllaznia le cose vanno bene e si arriva ad uno storico quarto di finale, che però non sarà più in programma in autunno bensì in inverno, dove nemmeno giocare con la breve e debole luce polare potrebbe bastare.

Si decide così per una soluzione che, dalle parti di Capo Nord, potrebbe essere definita “esotica”: il Via del Mare di Lecce. Per la gara più importante della storia del club, quella con il quotato Marsiglia, nel capoluogo salentino giunge così il primo marzo 1988 il club di una terra, la Lapponia, nota solo poiché da tradizione patria di Babbo Natale. Davanti a 1631 spettatori divisi tra pochissimi finlandesi, diversi francesi e più di un curioso autoctono, i biancazzurri “locali” fanno un’ottima figura, arrendendosi solo di misura al gol del francese Papin.

Eppure anche il Salento, da proverbiale propensione all’accoglienza, ha voluto fare gli onori di casa favorendo l’ambientazione dei ragazzi di Rovaniemi abbracciandoli in una delle tramontane più gelide mai viste da queste parti. A narrarne è stato il telecronista RAI di quel match, Carlo Nesti, che lo raccontò cinque anni fa ai microfoni di Salento Sport: “Ho conosciuto il Via del Mare dal vivo in una circostanza del tutto particolare. In una delle città con il centro storico più bello del mondo, Lecce, ho infatti patito il più grande e invincibile freddo della mia vita. Ho fatto telecronache in tutto il Nord Europa, in Finlandia e posti del genere, ma questo era peggio. Semplicemente perché c’era la tramontata, era Rovaniemi-Marsiglia ed alle cabine non c’erano i vetri, con il vento che la fece da padrona”.

Questo non bastò al ROPS per scrivere la storia, ma siamo sicuri che i tifosi del piccolo sodalizio lappone, che poi assaporerà l’Europa con tutt’altri risultati per altre quattro volte, ricorderanno il Via del Mare come uno dei momenti più belli della loro vite. Per la cronaca, quell’edizione della Coppa Coppe fu vinta dal Mechelen di Preud’Homme ed in semifinale arrivò l’Atalanta di Mondonico direttamente dalla Serie B. Nostalgia su nostalgia.

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Maurizio
Maurizio
2 mesi fa

C’è qualcuno che vende il biglietto di questa partita? Ho un amico tifoso del OM
Che colleziona biglietti

sartori
sartori
1 anno fa

Io c’ero. Conservo ancora il biglietto e confermo che c’era il gelo con una tramontana freddissima. I tifosi del ROPS indossavano una semplice maglietta a mezze maniche color verdone ( come la squadra). Oltre a Papin, hanno giocato Genghini e Giresse, altri nazionali E io avevo soprattutto 34 anni di meno.

Valerio
Valerio
1 anno fa
Reply to  sartori

Io pure c’ero a quella partita 1988 d conservo anche la maglia del Rovaniemi

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1 anno fa

Manuela Maruccia-Hirvelä Hannu Hirvelä . Questa la sapevate?

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1 anno fa

bella storia di calcio ⚽🔝 quello sano di un tempo

Matteo Rigato
Matteo Rigato
1 anno fa

Articolo a dir poco stupendo

Enzo Sava
Enzo Sava
1 anno fa

È lo stadio piu grande costruito da costantino rozzi che era diventato un vero esperto e fatto dei veri gioielli

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1 anno fa

che spettacolo!

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