Falcone, una parata da favola per essere ancora più forte

Dopo l’errore di valutazione in occasione dell’1-2 di Hojlund, il portiere ha salvato letteralmente la sua squadra con un intervento strepitoso, probabilmente indimenticabile, su Muriel

La parata forse più importante della stagione dopo il primo errore sanguinoso. Wladimiro Falcone e il Lecce hanno percorso un crocevia tra l’87’ e il tramonto dei minuti di recupero della sorprendente vittoria conquistata al Gewiss Stadium di Bergamo. Dopo l’eccessiva sicurezza palla al piede punita dalla marcatura aggressiva dell’attaccante danese, Falcone non si è scomposto e, nella porta sotto la Curva Pisani riaccesasi per spingere l’Atalanta al pari, si è rialzato con la personalità del vero campione.

L’occasione per svuotare la mente dai pensieri negativi è arrivata subito dopo l’1-2 con la parata in tuffo sul tiro a giro di Vorlicky. Pallone bloccato e pagina voltata per reggere il surplus di pressione atalantina nel finale. La difesa ha fatto il suo chiudendo tutte le linee possibili, ma al 95’, in una sorta di duello western, Falcone ha vinto. Riflesso fulmineo, lettura della situazione perfetta e mano più veloce del pallone scagliato da Muriel, urlo del popolo atalantino strozzato in gola e pallone in angolo con la consapevolezza di aver compiuto l’intervento sinora più importante della stagione.

La definizione è tale per più ragioni. Al primo anno in Serie A da titolare, fatta eccezione per qualche sbavatura, Falcone non si era ancora macchiato di errori simili. Perdere l’occasione di fare bottino pieno su un campo così a seguito di quell’episodio avrebbe richiesto uno sforzo di attenzione e tensione massima fino al prossimo impegno casalingo. Con immensa sicurezza nei propri mezzi, però, Falcone, uno che di ripartenze e parate salva-stagioni ne ha fatte già in C, ha subito cancellato la rete di Hojlund mettendo giocoforza in copertina un intervento dal valore di un gol da sigla.