
Era il 24 aprile del 1910, ed ospite fu la Pro Italia Taranto. A vincere furono gli avversari, ma il capoluogo salentino si innamorò di quello sport ai tempi ancora semi-sconosciuto.
Per i cittadini di Lecce e, per estensione, del Salento, il calcio non è solo un gioco. Nel corso dei decenni ha rappresentato un’occasione di riscatto per una terra spesso dimenticata, ai margini dell’Italia, dell’Europa, del “mondo” inteso come modernità e sviluppo del Vecchio Continente. Ecco così ulteriormente avvalorato il legame intrinseco tra i leccesi ed il giallorosso. O in senso più lato, tra i leccesi e il calcio. Ma da dove viene questo profondo rapporto?
Oltre 112 anni fa, dunque, venne programmata e disputata la prima gara ufficiale nel Capoluogo, con protagonista quello Sporting Club Lecce antenato dell’attuale Unione Sportiva e fondato appena due anni prima. Ai tempi il calcio era agli albori, soprattutto nel sud Italia, ma non solo. Tanto che la FIGC da pochi mesi aveva mutato il suo nome in quello attuale dal precedente Federazione Italiana Football, traendo spunto dall’originale inglese con cui ancora veniva chiamato lo sport nel Belpaese.
Nel 1910 in Puglia vi erano tre club affiliati alla federazione, dunque legalmente riconosciuti e meritevoli dell’appellativo di “squadra”. Si trattava dell’US Pro Italia Taranto, dell’FC Bari e, come già detto, dei rossoneri dell’SC Lecce. Su pressione di queste neonate società, a Roma acconsentirono alla nascita, proprio nel suddetto anno, di un campionato ufficiale di Terza Categoria Pugliese. Vi parteciparono le tre realtà pionieristiche del calcio regionale, impegnate in un gironcino con gare di andata e ritorno.
Al Lecce toccò esordire a Bari, sul campo di una squadra che vinse 5-1 nonostante avesse schierato solo riserve (vi era troppa differenza di esperienza con i più navigati avversari). Il 24 aprile fu poi la volta dell’esordio casalingo dei rossoneri leccesi, nel match con il Taranto. Il primo incontro di calcio mai giocato a Lecce e nel Salento.
Teatro della sfida fu lo Sporting Grounds (“campi sportivi” in inglese) di viale Brindisi, ora noto come viale Michele De Pietro. L’impianto, ricavato all’interno di un velodromo, era sito dove ore è presente il Liceo artistico “Ciardo-Pellegrino”, ed il suo vecchio ingresso è visibile dalla parte laterale destra dello stesso edificio. Di tale entrata rimane soltanto un antico arco monumentale (visibile in copertine e in calce al pezzo). Questo ritrae le lettere superstiti della scritta, ovvero “TING” e “GR”.
Di quel match, il cronista del Corriere delle Puglie scriveva: “Tempo stupendo…pubblico discreto che per quanto ignaro del gioco è corso e ha applaudito i migliori colpi. Si sono notate molte signore e signorine. I leccesi si sono notati un po’ incerti in attacco”. Il risultato finale, nonostante l’illusorio vantaggio locale di Di Muro, fu di 1-2 per i tarantini.
Una sconfitta, che precedette le altre due che chiusero il primo campionato ufficiale del sodalizio rossonero, che non impedì al popolo leccese di innamorarsi di uno sport che avrebbe portato in alto il nome della sua città in futuro. Era solo l’inizio di una fantastica avventura targata Unione Sportiva Lecce.
