Ospite della nostra diretta Facebook, l’ex centrocampista del Lecce ha detto la sua sul rapporto tra il calcio di oggi e quello di vent’anni fa, con qualche dettaglio sugli avversari di un tempo.
SERIE A CAMPIONATO TOP. “La Serie A a cavallo dei due millenni era nettamente superiore a quella attuale. Non serve pensarci troppo, basta far caso al fatto che tutti i campioni dell’epoca, o quasi, venivano in Italia. Oggi vanno in Inghilterra perché ci sono più soldi. E poi, oltre alle big, basta dare un’occhiata alle formazioni delle squadre di media classifica, imbottite di grandissimi giocatori. E anche per la parte bassa della classifica, ovviamente, era così. In particolare ricordo il Parma di Chiesa, la Fiorentina di Rui Costa ma anche la Reggina di Pirlo“.
FENOMENO. “Il più forte calciatore che io abbia mai visto giocare è stato Ronaldo, e di Ronaldo vero e proprio ce n’è solo uno, l’altro va chiamato Cristiano Ronaldo apposta. Averci giocato contro è stato straordinario. La sua tecnica, velocità, abilità palla al piede erano assurde. Dopo di lui non ho più visto calciatori trattare la palla in quel modo, nemmeno oggi. Eppure era un’epoca in cui di grandissimi ce n’erano tanti, da Veron a Zidane, così come lo stesso Pirlo“.
COMPAGNI. “Tra coloro con i quali ho giocato assieme, mi hanno impressionato sempre in positivo Giannini, dalla tecnica sopraffina, Vucinic, che mi sembrava Van Basten, ma anche Sesa e Palmieri“.
SOTTOVALUTATI. “Ricordo ai miei tempi c’era Cristiano Doni, un calciatore che poi è arrivato anche in Nazionale, ma che per tecnica ha raccolto molto meno, secondo me, di quanto avrebbe potuto. E forse ancor più Domenico Morfeo, classe sopraffina, spesso punito dal temperamento. Per talento un po’ sprecato in rapporto alla mentalità mi ricorda molto Balotelli”.
Qui la prima e la seconda parte della nostra intervista. Qui il link per rivedere la puntata.