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L’addio di Ciccio, il guerriero giallorosso

Con un lungo post su Instagram, l’ex giallorosso Ciccio Cosenza si congedò dai suoi di tifosi dopo la promozione in Serie A.

Nel giorno dell’addio di Cosenza dal Lecce recuperiamo il pensiero scritto dal difensore il 16 maggio, dopo la promozione in Serie A.

“Il mio stato d’animo e’ diverso. E’ diverso perché la mia e’ una storia diversa da tutti. Le sofferenze mie sono le stesse che ha provato la mia famiglia e qualche mio amico. Perché io non stacco mai. Il calcio e’ la mia vita e torna tutti i giorni con me a casa. La vittoria di oggi è merito di un gruppo di Eroi, un gruppo di uomini che ha emozionato grandi e piccini e che ha reso un popolo orgoglioso. Ma questa vittoria arriva da lontano. Da lontano perché tanta gente che oggi è orgogliosa di questa maglia lo era anche quando si giocava in campi di patate come quelli della serie C. Chilometri e chilometri fatti in pulman senza mai lamentarsi.
Io non dimentico tutte le battaglie e tutte le sofferenze in quello spogliatoio. Solo quelle quattro mura sanno cosa abbiamo passato. Lo spogliatoio è sacro ed il mio non fare mai una polemica lo devo solo a quello. Al rispetto di quelle battaglie. Nello spogliatoio si costruisce e nello spogliatoio si distrugge. La differenza la fanno gli uomini che lo compongono.
Io quest’anno non ho mai avuto l’opportunità di parlare e so che tanti aspettano il mio pensiero. Ma ho solo pensieri positivi e di ringraziamento ora. Ma io non dimentico nessuno. Non dimentico colui che mi ha tenuto stretto qui a Lecce e non finirò mai di ringraziarlo. Lui sa. Regna il calabrese che è in me. È tutto ben saldo nel mio cuore e nella mia mente. L’importante è essere consapevoli che io non dimentico nessuno.
Orgoglioso di aver indossato questa maglia.
Orgoglioso di essere caduto con questa maglia
Orgoglioso di essermi rialzato con questa maglia.
Orgoglioso di aver perso i play off per ben 2 volte perché hanno reso la vittoria ancora più bella.
Orgoglioso di aver indossato la fascia da capitano.
Orgoglioso di aver alzato per ben due volte un fumogeno sotto la curva assieme alla mia famiglia e aver lanciato un coro. Io so cosa significa.
Orgoglioso di aver fatto parte di questa famiglia.
GRAZIE A TUTTI”

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