
Miti
Ernesto Javier Chevanton
Le sue gesta, i suoi gol e lo straordinario attaccamento alla maglia e alla città lo hanno reso uno degli idoli dei tifosi del Lecce. In giallorosso una promozione e due salvezze in Serie A, categoria nella quale è il miglior realizzatore nella storia del club.
Se venisse chiesto ai sostenitori del Lecce di dire un nome da associare alla parola bomber, con riferimento alla recente storia del club, la risposta sarebbe pressoché unanime: Cheva. Javier Ernesto Chevanton è uruguagio di nascita ma salentino d’adozione, perché da quando ha iniziato ad incantare il Via del Mare a suon di destri a giro Lecce gli è entrata nel cuore.
La storia d’amore iniziò nell’estate 2001, quando Corvino lo scovò nel Danubio, in Uruguay. E sopravvisse alla grande alla retrocessione successiva, subito dimenticata dal salto in A del 2003 e dalla salvezza del 2004. Le punizioni, le rovesciate, i gol da corner hanno scritto la storia del Lecce e hanno fatto innamorare in molti. Compresa la dirigenza del ricco Monaco, che se lo portò nel Principato.
Ma Cheva non ha mai dimenticato quei colori giallorossi, cogliendo l’occasione per tornare a vestirli in ben due occasioni. La prima nella A 2010/2011, mantenuta anche grazie all’eurogol contro il Napoli che propiziò il coro “Din Don (…) intervengo qui da Lecce ha segnato Chevanton”. La seconda nella stagione del ritorno in C, in cui non mancò di far battere i cuori giocando addirittura in porta contro il Treviso e con una spalla lussata nella finale playoff con il Carpi.
Nella città della Lupa il vincitore di Supercoppa Europea e Coppa Uefa con il Siviglia ci è tornato a fine carriera per viverci. E, ovviamente, per tifare Lecce da innamorato della maglia quale è sempre stato.
Cosa è stato, cosa ha rappresentato per voi Javier Chevanton? Ditecelo qui.
