Parla al Correre dello Sport il tecnico protagonista di una straordinaria salvezza in Serie A alla guida della formazione giallorossa.
IL LECCE. “La squadra p stata costruita per la salvezza e sta facendo bene, la Serie A è un campionato molto diverso dalla B e non è facile, ma ci sono tutti i presupposti per salvarsi”.
LIVERANI. “Fabio ha una grande sensibilità calcistica. Per di più è arrivato quest’anno in Serie A dopo la breve esperienza con il Genoa, e se l’è meritato, perché è ripartito dal basso. Si è ripreso ma massima serie con i risultati, con tanto lavoro, ripartendo da zero. Questo è un valore aggiunto”.
LA CHIAMATA. “Ricordo che quando mi chiamarono ero al parco con mia figlia. Ma vi devo scvelare una cosa, a distanza di qualche anno. Vivevo a Foggia e andavo spesso a vedere la Serie C o la Serie B, per guardare una partita di A dovevo andare a Lecce o a Roma. Decisi di andare a vedere Lecce-Brescia, con mio cugino, che non è un grande appassionato di calcio ma mi accompagnò. Era il Brescia di Baggio, vinse 3-1 al Via del Mare e all’uscita dello stadio mio cugino mi disse: “Domani ti chiamerà il Lecce”. Io non c’avevo nemmeno pensato, ma alla fine arrivò”.
BABACAR. “Ho notato che con il tempo è maturato, è cresciuto. Era forte già a quei tempi, ma era istintivo, poi è migliorato anche tecnicamente”.
LECCE – ATALANTA. “Sono un doppio ex, faccio sempre il tifo per le mie ex squadre, ma forse più per il Lecce”.