L’obiettivo è arrivare a un nuovo punto in comune: è questo il succo della nota che l’U.S. Lecce ha diramato in merito ai fatti accaduti domenica pomeriggio in occasione di Lazio-Lecce.
Il Lecce ribadisce con fermezza di aver subito un grave torto arbitrale in occasione della gara di campionato Lazio–Lecce: in occasione del gol del possibile 2-2, realizzato dal calciatore Gianluca Lapadula, dapprima convalidato dal Direttore di gara e poi annullato a seguito dell’intervento del VAR, si è “verificata un’evidente violazione della Regola 14, punto 2, lettera c del Regolamento del Giuoco del Calcio in base ad una presunta prassi applicativa del Protocollo VAR che ha condotto a un risultato non in linea con la predetta norma”.
La disposizione stabilisce infatti, in modo chiaro, che il calcio di rigore deve essere ripetuto qualora uno o più giocatori di ciascuna squadra invadano contemporaneamente l’area di rigore prima che il pallone sia in gioco. Ragion per cui nessuna prassi potrebbe decretare il contrario.
Consapevole dei principi etici e giuridici dell’ordinamento sportivo che impongono il rispetto del risultato maturato sul campo di gioco e delle conseguenti insindacabili decisioni di natura tecnica adottate dagli Ufficiali di gara, l’U. S. Lecce, ritiene tuttavia più utile, in luogo di iniziative giudiziarie che oltretutto rischierebbero di arenarsi per cavilli formali, “di sottoporre ufficialmente agli organi competenti, in occasione dell’incontro programmato per il giorno 19 novembre 2019 tra AIA – CAN A e le Società di Serie A, le palesi e gravi incongruenze emerse in occasione dell’episodio in oggetto”.
L’Unione Sportiva Lecce non intende infatti promuovere azioni strumentali nel proprio esclusivo interesse, bensì collaborare con gli organi preposti allo scopo di eliminare per il futuro prossimo ogni incertezza nell’applicazione di una regola fondamentale del gioco del calcio e nell’interesse collettivo di tutti i Club partecipanti alle competizioni.
Lezione di eleganza sportiva
Sì è vero, ma resta il fatto che la prendiamo lo stesso in…saccoccia
nota tanto necessaria quanto inutile, purtroppo. ma davvero le cose possono cambiare in meglio? cosa speriamo di ottenere se a capo di questi organi ci sono dei pagliacci?? io, per quanto riguarda i rigori, proporrei una cosa molto più semplice, e cioè fare come per i classici penalty che si battono alla fine di una gara per decretare il vincitore: si batte il penalty e se il pallone viene respinto dal portiere o dal palo nessuno può intervenire. tiro secco e basta, dopo si riprende il gioco con la rimessa del portiere. stop! è inutile che l’arbitro si raccomandi con i giocatori di non invadere l’area di rigore prima dell’esecuzione, tanto alcuni
di questi entreranno comunque
Signori si nasce. Lezione di stile da parte della nostra società.