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Montella in bilico, tifosi e dirigenza chiedono una reazione. E’ una Fiorentina sotto pressione

I viola arrivano alla sfida con il Lecce nel periodo più complicato della propria stagione. La vittoria casalinga manca da quasi due mesi e i due ko di fila hanno messo in discussione il tecnico.

Dopo aver affrontato in serie Lazio e Cagliari, le squadre più palla del campionato, il Lecce sabato sera andrà a giocare sul campo di una di quelle più in difficoltà, la Fiorentina. I viola, dopo un ottimo periodo che ha portato i tifosi ad accarezzare addirittura il sogno Champions, ora bazzicano a metà classifica e sono reduci da prestazioni a dir poco incolori. Tanto da portare il club a mettere in discussione il tecnico Vincenzo Montella.

Lo stesso allenatore che la neo insediata proprietà americana targata Commisso aveva po’ a sorpresa voluto confermare in estate, dopo un finale di stagione passata con una B addirittura sfiorata e zero vittorie all’attivo. Il progetto era ed è di quelli ambiziosi, ma con partenza comprensibilmente diesel adeguata a una prospettiva a lungo termine.

Tanti giovani, tantissime scommesse e un nome capace di infiammare la piazza: Frank Ribery. Il francese è stato il fiore all’occhiello del mercato estivo e fin’ora, intemperanze a parte, ha ripagato la fiducia venendo eletto Man of the Month di settembre dalla Lega di A. Altro colpaccio non da poco è stato aver trattenuto, anche un po’ contro la sua volontà, Federico Chiesa, dato in uscita a inizio estate.

Poi Boateng, Pulgar, Lirola e la voglia di puntare sulle scommesse Dragowski, Vlahovic, Sottil, Pedro, Venuti, Ranieri. E soprattutto Castrovilli, quest’ultimo esploso sin dalle prime uscite stagionali tanto da bruciare le tappe guadagnandosi l’esordio in Azzurro.

La giovane banda di Vincenzo Montella, guidata da dietro da capitan German Pezzella e in mezzo al campo dal rientrato Milan Badelj, dopo le due sconfitte iniziali ha trovato lo spartito ideale con il quale esprimersi. Intensità, organizzazione difensiva, e ripartenze fulminee hanno bloccato la Juventus (unica a riuscirci assieme al Lecce) e l’Atalanta.

Poi le tre vittorie di fila che hanno proiettato i toscani nelle parti altissime della classifica, prima del pari con il Brescia. A interrompere la serie positiva di sei risultati utili è stata la Lazio, capace di espugnare tra le polemiche il Franchi per 1-2. Nel parapiglia finale contro la direzione di gara, Ribery va a contatto con il guardalinee e ne subisce le conseguenze: tre giornate fuori.

Due episodi che contribuiscono ad aprire la mini-crisi di una Viola che, nelle successive quattro gare, conquista altrettanti punti. Nessuna tragedia, ma non quanto auspicato, considerando anche il fatto che l’unica avversaria di rilievo affrontata è stato quel Cagliari capace di calare un pokerissimo in nonchalance a una Fiorentina attonita. E, soprattutto, incapace di reagire, così come a Verona domenica scorsa. Ecco perché ora Montella e il suo 3-5-2 sono in piena discussione. Ed ecco perché, tra le mille pressioni, Chiesa e compagni sono chiamati a vincere con il Lecce per evitare complicazioni ulteriori.

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