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Giulio Donati: “Amo questa piazza e sono pronto per l’Udinese”

La sua ultima partita è lontana 234 giorni, vestiva la maglia del Mainz nel campionato tedesco. Da quel giorno sono cambiate molte cose, ma ora il terzino toscano ha voglia di recuperare il tempo perduto e togliersi delle soddisfazioni in maglia giallorossa.

COME RITROVI LA A. “Sono felicissimo di essere tornato qui. La Serie A è tornata vicino agli splendori dei primi anni 2000, in cui era seguitissimo. In Germania erano in tanti a seguirlo. In Germania ho avuto l’opportunità di giocare in un campionato meno tattico del nostro in cui conta di più l’aspetto fisico e il ritmo, in cui si gestisce poco il risultato. Sicuramente a livello offensivo ho avuto modo di imparare parecchie cose”.

MANCATO RISCATTO. Fu una scelta condivisa, vennero fatti degli accordi con la squadra proprietaria del mio cartellino, si scelse di puntare su Tomovic e Oddo. Ci lasciammo bene e sono andato via per cercare un ulteriore minutaggio”.

IL PASSAGGIO IN B. “Dopo le vicende legate ai tribunali del Lecce, scelsi di puntare sul Grosseto dove ho trovato lo spazio per disputare l’europeo Under 21, un’esperienza che mi permise di vivere in Germania l’esperienza della Champions League”.

IL LECCE. “Mi ha fatto una bellissima impressione, non è una banalità. Mi hanno accolto tutti bene, ho trovato gente umile che si stima e che si vuole bene. C’è una squadra viva, sarà una bella sfida fino all’ultimo e appassionante”.

CONDIZIONE. Io mi sento bene, ho avuto appunto questi mesi di pausa, legata ad un mancato tesseramento, ma ho sempre lavorato in maniera costante e lo dimostrano i test. Io mi sento bene e sono pronto per scendere in campo”.

LA TRATTATIVA.  In estate il mio agente ha avuto un contatto con il Lecce, ma non so cosa sia accaduto, chiesi di farmi sapere solo le cose concrete, invece adesso il contatto è stato concreto e io ho dato immediatamente la massima disponibilità per una piazza che porto dentro e che amo. La firma è stata una proforma”.

LA PIAZZA. Ho trovato il solito grande entusiasmo, spero di poter mantenere alta questa situazione perché per noi possono essere importati sia in casa che fuori”.

COSA MIGLIORARE. Tante, altrimenti saremmo il Real Madrid. Ho una squadra che punta a giocare a calcio, certo è che la salvezza passa anche dal gioco e quello che conta di più è capire quali sono gli errori e non ripeterli più”.

LA MAGLIA. Ho scelto il sette perché era l’unico numero singolo disponibile, solitamente prendo il 2 che era occupato o il 26 che non era disponibile”.

 

 

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4 anni fa

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