“Serve un Lecce da battaglia, pratico, che magari sacrifichi in parte l’idea di esprimere un buon calcio, ma che metta da parte punti”, ha affermato l’ex calciatorore giallorosso.
Paolo Baldieri, ex calciatore giallorosso, parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) del momento negativo in casa Lecce.
LECCE DA BATTAGLIA. “Ora serve un Lecce da battaglia, pratico, che magari sacrifichi in parte l’idea di esprimere un buon calcio, ma che metta da parte punti. È giunto il momento che Liverani cambi qualcosa. Mister Liverani ha senz’altro il polso della situazione ed è nelle condizioni giuste per valutare il perché dell’involuzione subita dalla squadra negli ultimi tempi, un’involuzione sul piano della manovra, ma anche della mentalità, in quanto a volte si ha l’impressione che ci sia un certo scoramento, come se certe situazioni negative cadessero dall’alto e non fossero il frutto degli errori che si commettono in campo. A dispetto delle cinque sconfitte subite nelle ultime sei partite, tra l’altro, nulla è compromesso e, ritrovando lo spirito della prima parte della stagione, è senz’altro possibile conquistare, soffrendo sino alla fine, la salvezza”.
CAMBIO DI APPROCCIO. “Quando le cose vanno male come sta accadendo attualmente, è fondamentale che l’ambiente faccia quadrato, ma anche che si punti in primo luogo sulla concretezza, sulla determinazione, sulla lotta. Ho l’impressione che le difficoltà siano innanzitutto di carattere mentale. I risultati negativi, che hanno caratterizzato la fase finale del girone di andata, hanno probabilmente creato una certa ansia. Così, paradossalmente, sul piano dell’approccio psicologico, è stato meno complicato affrontare una corazzata come l’Inter, contro la quale c’era ben poco da perdere ed eventualmente molto da guadagnare, piuttosto che compagini meno forti di quella nerazzurra”.
FARE GRUPPO. “C’è da stare certi che il Lecce ha lavorato tanto sin dal primo giorno di preparazione. Ma fare ancora di più gruppo, insistere su certi concetti, introdurne di nuovi, allenare, oltre alla tattica ed alla tecnica, anche la mente, è comunque l’unica medicina utilizzabile. Insomma, tutti devono cercare di dare qualcosa di più. Al contempo, però, è anche il caso di non perdere mai di vista da dove arriva la piazza, ovvero da anni terribili in Lega Pro, su campi privi di fascino, mentre oggi può godersi le sfide con i top club. Il disfattismo che a volte serpeggia, pertanto, è fuori luogo”.
LECCE-TORINO. “I granata saranno arrabbiatissimi ed obbligati a riscattarsi, ma i giallorossi saranno a loro volta motivatissimi, desiderosi di invertire il trend. Servirà un grande cuore. Mancosu e compagni dovranno dimostrare di essere più “cattivi” dei rivali. Sbloccandosi finalmente nel proprio stadio, per l’undici salentino potrebbe iniziare una nuova fase, dalla quale ripartire per meritare di restare in A”.
Si bacchetta magica…
Quanto meno FAR GIOCARE DI PIÙ FALCO UNO DEI POCHI CALCIATORI CHE ABBIAMO PIÙ TECNICI!
Serve un forte difensore centrale, un centrocampista d’esperienza e, secondo me, un attaccante per completare un reparto orfano di La Mantia.
Speriamo bene ?
Cambiare per cambiare non serve a nulla, serve cambiare se si è visto che qualcosa non va
Sono d’accordo anch’io falco deve giocare di più con lui possono nascere punizioni e rigori e poi giocare con la testa Baldieri ha detto tutto, forza lecce