I granata in estate hanno trattenuto i propri gioielli, dopo l’ottimo campionato precedente, per puntare al salto di qualità. Questo sino ad oggi non è avvenuto, e ora la panchina traballa.
Quella di domenica al Via del Mare sarà una sfida tra squadre in difficoltà e che vengono da un periodo non esaltante. Il Lecce ospita infatti il Torino, reduce da tre ko di fila tra Serie A e Coppa Italia e che cerca disperatamente di ritrovare sé stesso. Tant’è che ora quella di Walter Mazzarri è tra le panchine più sotto osservazione della Serie A.
Eppure la classifica non sarebbe, in teoria, così malvagia. I granata condividono il decimo posto assieme a Napoli e Bologna, a -4 dall’Europa League diretta rappresentata dal sesto posto. La pratica però parla di una squadra non in linea con le aspettative di inizio stagione, che ha già sommato dieci ko alcuni di questi molto pesanti come il poker in casa Lazio o lo 0-7 clamoroso con l’Atalanta. Nulla a che vedere, appunto, con le premesse estive.
Nel precampionato il presidente Urbano Cairo aveva sudato per trattenere i suoi gioielli. Belotti, N’Koulou, Meitè, Baselli, Izzo avevano diverse richieste, ma il Torino ha deciso di puntare sul collettivo che l’anno prima con Mazzarri aveva addirittura accarezzato il sogno Champions. Dopo l’avvio illusorio, la sconfitta interna proprio con il Lecce ha riportato tutti sulla terra, dimostrando che questa squadra non è ancora pronta per il salto di qualità.
Belotti e compagni si sono così stabilizzati a metà classifica, e hanno approcciato il 2020 non certo con il piede giusto salutando l’obiettivo Tim Cup e subendo sconfitte brucianti con Sassuolo e Atalanta. Vanificata di conseguenza, quindi, la prestigiosa vittoria in casa Roma. E non va certo meglio sotto il profilo delle prestazioni, dal momento che la squadra crea poco, con appena 26 gol all’attivo, e subisce ben più che in passato.
Gli infortuni di Ansaldi, Baselli e Zaza, il dissidio di inizio stagione con N’Koulou, le deludenti prove di Verdi hanno fatto il resto. E ora Mazzarri, che dal mercato invernale non ha beneficiato di grossi innesti, è sulla graticola. Una sconfitta a Lecce gli costerebbe sicuramente il posto, minando pesantemente le speranze europee dell’inizialmente ambizioso Torino.
Tutti a quai cercano punti, siccome a nui nu mi servenu.